L’uovo di Virgilio e l'emozione della Storia in digitale

L’uovo di Virgilio e l'emozione della Storia in digitale
di Vittorio Del Tufo
Domenica 6 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 7 Novembre, 10:03
4 Minuti di Lettura

Per un sito web che si rinnova - il sito de “Il Mattino”, sempre più attento a un mondo in continuo mutamento, e a un territorio incredibilmente ricco di storie da raccontare - c’è una pagina scritta che diventa podcast, offrendosi al pubblico anche in versione “narrata”, ma senza tradire il suo stile e il suo carattere. Anzi con l’immutato obiettivo di attraversare Napoli, città-mondo, nello spazio ma anche nel tempo, battendo palmo a palmo il territorio alla ricerca del suo cuore esoterico e misterioso.

Nuovo sito, nuove forme di narrazione, stessa passione. Anche il racconto di una città straordinaria e complessa come Napoli muta con il mutare dei linguaggi, anzi è proprio in questa narrazione in continuo mutamento che risiede il senso stesso di un progetto giornalistico e culturale - L’Uovo di Virgilio - che accompagna la lettura domenicale del Mattino ormai da moltissimi anni. Pagina nata con l’ambizioso proposito di portare i lettori a bordo di una “macchina del tempo”, perché se c’è una città nella quale il passato dialoga ininterrottamente con il presente (la luce con le ombre, i fantasmi con i corpi, il sopra con il sotto) questa città è Napoli. La memoria dei luoghi è ciò che da sempre cattura la nostra attenzione: non esiste una Napoli di ieri, immobile, musealizzata, cristallizzata nel passato, e una Napoli di oggi; le tracce del passato sono tuttora visibili, riconoscibili, calpestabili, spesso a nostra insaputa. Sono davanti a noi, o sotto i nostri piedi, quando ci incamminiamo per il centro storico e i suoi intrichi di vicoli e ne restiamo smarriti, perché il degrado e l’abbandono ci impediscono di vedere oltre. Questa l’idea di fondo che accompagna la pagina domenica dell’Uovo, e da lunedì prossimo il podcast. Un lungo viaggio attraverso le voci, i volti, le storie, le pietre e le ombre di una città magica e labirintica, letteralmente immersa sul baratro del proprio passato e stratificata come pochi altri luoghi al mondo. Una moderna babilonia. 

Dalla parola scritta alla parola narrata, la nuova sfida di un giornalismo divulgativo che si rinnova. Sia chiaro: il fascino della carta stampata non si discute. Da ragazzi l’odore del giornale appena sfornato ci inebriava ogni sera, e il ventre della rotativa ci faceva pensare alla colonna vertebrale di un immenso animale preistorico. Ricorderemo sempre la mitica tipografia del Chiatamone. Ma le nuove possibilità di racconto che si aprono sul web, l’informazione corretta, qualificata, verificata che Il Mattino continuerà ad offrire alla grande platea dei suoi lettori e dei suoi utenti, renderanno i cittadini ancora più consapevoli, riteniamo, dell’importanza dell’intermediazione giornalistica, unico scudo contro le bufale e le fake news. 

 

L’avventura dell’Uovo di Virgilio cominciò sette anni fa. Con una pagina magistralmente disegnata dalle sapienti mani di Riccardo Marassi e un primo logo affidato all’artista Lello Esposito, il cui atelier sorge nello stesso luogo dove molti secoli fa un principe mago, Raimondo di Sangro, conduceva i suoi misteriosi esperimenti nel sottosuolo. Un’avventura che continua, con sempre nuove modalità narrative. Nonostante, all’inizio, potessero sembrare “di nicchia”, le pagine dell’Uovo sono arrivate a un foltissimo pubblico, e hanno dato vita a numerosi libri. Merito dei tanti argomenti trattati (sempre affascinanti e intrisi, il più delle volte, di esoterismo e mistero) e delle splendide foto d’autore di Sergio Siano - l’altra metà dell’Uovo - a corredo dei testi. Proviamo a raccontare la storia e le storie di Napoli come un romanzo, spaziando dai segreti della storia ai quelli dell’arte, dell’architettura, della musica. Un viaggio a 360 gradi nello spazio e nel tempo di una città che si presta a infiniti racconti e che tuttavia, troppo spesso, continua a essere rappresentata attraverso stereotipi e luoghi comuni: attraverso i suoi simboli, insomma, positivi o negativi che siano. Abbiamo sempre pensato, invece, che per raccontare Napoli (provarci, almeno) sia necessario superare la barriera del colore senza ridurne la complessità a stereotipo. A fare da collante è la passione per tutto ciò che si muove in profondità, sotto la superficie del quotidiano. Perché Napoli ha una storia ultramillenaria, ma è come se sotto questa storia si muovessero tanti percorsi o tunnel segreti, nei quali è conservato più di quanto non viene esposto, sicuramente è conservato molto di quello che ad un livello superiore è stato cancellato dalla storia, o dalle guerre, o anche dalla civilizzazione selvaggia. 

Video

Siamo convinti che L’Uovo di Virgilio abbia avuto successo perché i napoletani hanno un rapporto strettissimo con la memoria: la loro (la nostra) memoria atavica e ancestrale. Così il passato dialoga con il presente, le luci si smarriscono tra le ombre, la città di sopra si specchia nella città di sotto, i corpi si confondono con i fantasmi. Questo labirinto dell’immaginario è un patrimonio di tutti, con il podcast del Mattino lo sarà ancora di più.  

© RIPRODUZIONE RISERVATA