Pe, anche con 'no deal' Londra dovrà pagare il dovuto

Pe, anche con 'no deal' Londra dovrà pagare il dovuto
Pe, anche con 'no deal' Londra dovrà pagare il dovuto
Venerdì 20 Settembre 2019, 06:01 - Ultimo agg. 10:47
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STRASBURGO - Il Parlamento europeo ritiene che una Brexit ordinata "sia nell'interesse del Regno Unito e dell'Ue" e continua a ritenere "equo ed equilibrato" l'accordo di recesso, sottolineando che un'uscita no deal "sarebbe interamente responsabilità del governo britannico". E che in tal caso "gli obblighi finanziari e di altro tipo del Regno Unito" verso l'Ue "continueranno ad esistere". E' quanto si afferma, tra le altre cose, in una risoluzione approvata dall'aula di Strasburgo con 544 voti a favore, 126 contrari e 38 astenuti.

Il premier britannico Boris Johnson aveva messo in chiaro nelle scorse settimane che Londra non avrebbe pagato nulla di quanto dovuto all'Ue con un'uscita senza accordo. In tal caso, recita il testo della risoluzione, il Parlamento europeo "rifiuterà di dare il proprio consenso a qualsiasi accordo tra l'Ue e il Regno Unito" sulle future relazioni, "a meno che e fintantoché il Regno Unito non rispetti i propri impegni". Il documento votato dall'aula indica ancora che il Parlamento europeo sosterrebbe una proroga della Brexit oltre il 31 ottobre, "in presenza di motivi e finalità per una tale estensione (ad esempio evitare un'uscita senza accordo, svolgere elezioni generali o un referendum, revocare l'articolo 50 o approvare un accordo di recesso) e sempre che i lavori e il funzionamento delle istituzioni dell'Unione non siano pregiudicati". Quanto al contestato nodo del backstop, la clausola di salvaguardia a tutela dell'Irlanda del Nord, l'aula di Strasburgo "ritiene spetti al Regno Unito presentare per iscritto proposte di soluzioni alternative pienamente funzionali". 

Mentre si avvicina la scadenza del 31 ottobre "il rischio di un no deal è reale e permane". Lo ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, relazionando il parlamento europeo sul colloquio di lunedì scorso con il premier britannico Boris Johnson. "Magari - ha detto - il no deal alla fine sarà la scelta del governo britannico ma non sarà mai la scelta dell'Ue.

Un accordo è sempre auspicabile e possibile".

"Ho invitato il premier Johnson a fare delle proposte concrete, ma finché simili proposte non saranno avanzate io non posso dire che dei progressi sono stati compiuti", ha aggiunto Juncker, precisando che "i nostri colloqui sono stati amichevoli, costruttivi ed in parte positivi". Junker ha poi sottolineato "che la commissione è pronta a collaborare per "trovare delle soluzioni tecniche e politiche ma non sono certo che ce la faremo perché abbiamo pochissimo tempo, ma ci dobbiamo provare".

"Siamo al momento della verità in questo negoziato. Il momento è grave e critico e dobbiamo mantenere la calma e rimanere rispettosi gli uni degli altri". Lo ha sottolineato il negoziatore dell'Ue per la Brexit, Michel Barnier, nelle sue repliche al termine del dibattito in aula sulla risoluzione che sarà votata oggi dall'Eurocamera. "Dall'equipe di Boris Johnson ci aspettiamo alternative possibili che rispondano a tutti gli interrogativi della Brexit", ha aggiunto, sottolineando che in ogni caso "ci siamo preparati anche all'ipotesi di una 'hard Brexit'". 

"Oggi il Parlamento europeo discuterà e voterà sullo stato di avanzamento della Brexit. I parlamenti sono la voce del popolo, la casa della democrazia. Ecco perché è così importante che restino aperti". Lo ha scritto su Twitter il presidente del parlamento europeo David Sassoli.

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