BRUXELLES - "È una decisione che devono prendere le due repubbliche di Francia e Italia, vedremo alla fine chi la spunterà". Così il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker ai cronisti che gli chiedevano se lo stop della Tav Torino-Lione fosse una sconfitta anche per la lotta al cambiamento climatico.
"Il Governo del No, dei temporeggiatori, degli incapaci, è l'ultima cosa di cui ha bisogno un Paese in recessione, dove la prima emergenza si chiama lavoro. Dai ponti alle strade, alla Tav, passando per la Pedemontana Veneta, l'alta velocità Brescia-Padova, la terza corsia A11 o la Gronda di Genova, solo per citare alcuni tra i progetti più noti, si sta fermando tutto. Ci sono 270 opere pubbliche bloccate, con i cantieri fermi per i più svariati motivi: dall'aperta ostilità del Governo, fino alla manifesta incapacità di sbloccare i lavori". Lo afferma il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. "Dei 150 miliardi disponibili, è stato speso meno del 4%.