Quando si perde l'olfatto e non l'effetto Covid-19

Quando si perde l'olfatto e non l'effetto Covid-19
Venerdì 19 Giugno 2020, 00:00 - Ultimo agg. 16:25
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Al di là del Covid esiste un'altra malattia che può far sparire il senso dell'olfatto: la poliposi nasale grave. Anche se ovviamente per questa patologia è la difficoltà a respirare con il naso a far suonare il primo campanello d'allarme. Un polipo altro non è che un gonfiore della mucosa del naso e dei seni paranasali: le cause possono essere diverse, ma quando si ha una poliposi grave è sempre per un'infiammazione di natura immunologica.

«L'interno del naso si può paragonare a una centrale termica, capace di analizzare le caratteristiche dell'aria (temperatura e gradi di umidità) e reagire gonfiando o sgonfiando le mucose così da condizionare l'aria inalata riscaldandola e umidificandola», spiega Paolo Castelnuovo, professore ordinario all'Università dell'Insubria di Varese e direttore dell'Otorinolaringoiatria di Varese. «Così, una normale reazione nei pazienti con poliposi nasale grave è del tutto esagerata». L'infiammazione coinvolge sia le vie respiratorie alte che basse. Nelle vie alte si formano i polipi e nelle basse si ha il broncospasmo e la comparsa di asma.

La poliposi grave si associa spesso all'asma, anche se non ne è una conseguenza. E, anche se non c'è ereditarietà diretta, c'è sicuramente un tratto familiare. Ma come si può intervenire? «Per risolvere il problema, le strade sono due, terapia medica e chirurgica, e devono essere seguite di pari passo perché l'approccio singolo è fallimentare», spiega Castelnuovo. La terapia medica di base consiste nella somministrazione locale di cortisone. «Il paziente può fare dei lavaggi nasali. È una terapia semplice, che deve essere ripetuta ciclicamente, visto che si può combattere l'infiammazione ma non la causa. I casi gravi sono caratterizzati da sintomi persistenti, nonostante le terapie cortisoniche, e da polipi di dimensioni più estese, con ripercussioni sulla qualità di vita». Aggiunge il docente: «In questi casi, spesso recidivanti, si utilizza anche il cortisone sistemico, terapia che purtroppo è caratterizzata da diversi effetti collaterali soprattutto se usata per lunghi periodi. L'intervento chirurgico poi serve a liberare il passaggio, fare in modo che il cortisone topico possa arrivare a bersaglio. Quindi, gli obiettivi della gestione della poliposi nasale grave includono la rimozione oppure la notevole riduzione della dimensione e dell'estensione dei polipi dalle cavità nasali e sinusali, l'eliminazione dei sintomi e la prevenzione delle recidive». Tuttavia, le attuali strategie di gestione non si possono ancora considerare adeguate, e nelle situazioni gravi o recidivanti il paziente può essere sottoposto a più interventi chirurgici nel corso degli anni. «Una novità consiste, però, nei nuovi farmaci biologici - aggiunge Castelnuovo -, presto disponibili anche per questa patologia e già usati nell'asma severa. I medicinali agiscono in maniera specifica sull'infiammazione immunologica di tipo 2 con grande beneficio per i pazienti».
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