Dall’igiene alle visite mediche autodifesa oltre l’emergenza

Dall’igiene alle visite mediche autodifesa oltre l’emergenza
di Sofia Gorgoni
Venerdì 20 Marzo 2020, 21:00
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Tutti gli italiani sono chiamati a fare forza comune, modificando il proprio stile di vita, per frenare la diffusione del Covid-19, un nuovo ceppo di coronavirus. Ci sono però abitudini importanti che andrebbero mantenute anche dopo l’emergenza. Lo spiega Cesare Gridelli, oncologo di fama internazionale in servizio al Moscati di Avellino. «Ancora oggi le persone faticano a cambiare il proprio stile di vita. Quello che mi sento di dire è che dobbiamo fare uno sforzo e capire che siamo in una situazione di grave emergenza.

Nel momento in cui usciremo da questa crisi, perché prima o poi ne usciremo, saremo chiamati a sfruttare il ricordo delle difficoltà vissute in questo momento per imparare determinate abitudini e mantenerle anche una volta che ne saremo usciti», spiega. Il riferimento è chiaramente a quei buoni consigli che tutti conosciamo, ma che abbiamo sempre un po’ snobbato. «Uno dei gesti più semplici che protegge dal rischio di infezioni - ricorda Gridelli - è il lavaggio delle mani».

Cautele in più vanno prese se si pensa a persone immunodrepesse. «C’è la cattiva abitudine di accompagnare il paziente oncologico che è la persona più debole in quel momento in più persone.Mi capita, ad esempio, di vedere fino a sei persone a una visita o a una terapia. Questo crea, in un ambiente già difficile, delle problematiche di affollamento e quindi di maggiore rischio. Mi auguro che, dopo l’emergenza, le persone prendano coscienza dell’importanza di questi comportamenti per la salute dei pazienti. Auspico, quindi, che ci sia maggiore sensibilità anche dopo la crisi».

Secondo i dati forniti dallo European Centre for Disease prevention and Control (Ecdc), il fenomeno delle infezioni correlate all’assistenza avrebbe causato nel 2018 in Italia quasi 8 mila decessi, con una probabilità di contrarre infezioni durante un ricovero ospedaliero pari al 6 per cento. «Per quanto riguarda questo momento - conclude Gridelli - siamo tutti chiamati a essere responsabili, partendo dal semplice esempio della spesa. È importante che sia una persona sola per famiglia a recarsi al supermercato, per evitare al minimo i rischi e facendo delle scelte che permettano un approvvigionamento per tutta la settimana, senza dover andare continuamente al supermercato».
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