Inps, c'è un osservatorio sulle malattie dell'anima

Inps, c'è un osservatorio sulle malattie dell'anima
Giovedì 30 Luglio 2020, 21:00
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La depressione è il male del millennio. A dirlo in tempi non sospetti è stata l'Organizzazione mondiale della sanità.

Proprio da uno studio dell'Oms è emerso che il numero di persone colpite da questa «malattia dell'anima» è aumentato del 18 per cento circa negli ultimi 10 anni, assegnato alla depressione nella prima causa di disabilità al mondo. Numeri che dovrebbero suonare come un campanello d'allarme per tutti i Paesi, affinché si ripensi l'approccio alla salute mentale, trattandola con l'urgenza che merita. Ovviamente, non di sola depressione ci si ammala: le patologie psichiatriche sono diverse e tutte invalidanti. Si pensi che, dopo quelle neoplastiche, le malattie psichiatriche costituiscono il gruppo più numeroso e l'andamento epidemiologico, in costante aumento, ha un impatto importante sul mondo del lavoro.

Stando a quanto stimato dall'Ocse, un lavoratore su cinque soffre di disagio mentale diagnosticato, con una conseguente riduzione della produttività.

Un tema troppo importante per restare fuori dai radar del Coordinamento generale medico legale dell'Inps, che in videoconferenza ha presentato l'Osservatorio per la disabilità psichiatrica e psicosociale in ambito assistenziale e previdenziale, il cui scopo è quello di valutare e monitorare l'impatto che queste patologie generano sul «sistema Paese» e coinvolgere Centri di ricerca universitari, Istituzioni del settore sanitario e sociale e i principali stakeholder nazionali.

È stato proprio il presidente Pasquale Tridico, nel suo intervento introduttivo ai lavori, ad evidenziare quella che ha definito «la rilevanza strategica dell'Inps nel suo ruolo di protagonista nello studio degli effetti socioeconomici determinati dalle malattie psichiatriche». Ricordando poi «che l'Istituto si occupa di protezione sociale in un momento in cui la principale percezione è purtroppo l'insicurezza sociale. Il progetto si innesta nel ruolo proprio dell'Istituto che è al servizio dei cittadini, e oggi più che mai, essere al servizio dei cittadini ha una valenza particolare». Non manca un grazie a tutti i dipendenti per «il grande lavoro al servizio dell'Inps e di conseguenza del Paese».

Altrettanto sentito l'intervento del sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Stanislao Di Piazza, per il quale «è fondamentale pensare un nuovo tipo di welfare». Di Piazza ha ricordato lo «straordinario interesse del tema legato alle patologie psichiatriche, perché la tutela della salute mentale deve diventare uno degli obiettivi cruciali della strategia per contrastare i danni dell'epidemia».

Raffaele Migliorini, responsabile del Coordinamento Generale medico legale, ha voluto invece ricordare la tradizione medico legale dell'Istituto e l'aspetto dicotomico della sua attività, in osservanza all'articolo 38 della Costituzione, con la distinzione di due canali per l'attuazione del sistema di sicurezza sociale, assistenza e previdenza.

Migliorini ha sottolineato anche come la banca dati statistico-epidemiologica dell'Istituto possa, tramite un approccio multidisciplinare con gli altri attori coinvolti nell'Osservatorio, fornire un'utile implementazione al modello organizzativo gestionale di un welfare sempre più sensibile alle tematiche della disabilità psichiatrica e psicosociale. Quello dell'Osservatorio è insomma uno strumento potente contro un gruppo di malattie che sono in costante aumento e sono anche legate a un forte stigma sociale.

La depressione è diversa dalle semplici oscillazioni dell'umore o da risposte emotive di breve durata alle sfide della vita quotidiana. Soprattutto se cronica e in forma acuta, la depressione può veramente far crollare la qualità di vita, generando una sofferenza indicibile che di fatto inabilità anche alle attività più semplici. Affrontarla non è facile, tanto che dalle stime più recenti risulta che meno della metà delle persone colpite da depressione assume medicine. Le ragioni sono le più varie, spesso non si riesce ad accedere a terapie efficaci a causa della mancanza di risorse economiche, spesso sono le carenze del sistema sanitario ad innalzare delle mura insormontabili. Altre volte è lo stigma sociale associato a questo genere di malattie a indurre le persone a non curarsi. Di qui, ancor più evidente, l'importanza di questa nuova iniziativa messa in campo dall'Inps.
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