Pavimento pelvico, la chirurgia è hi-tech:
quando la malattia diventa un tabù

Pavimento pelvico, la chirurgia è hi-tech: quando la malattia diventa un tabù
Lunedì 28 Settembre 2020, 00:00
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La neuromodulazione sacrale integrata da moderne tecniche di riabilitazione è utilizzata nella Chirurgia generale e dell'obesità dell'azienda ospedaliera dell'Università Vanvitelli, diretta da Ludovico Docimo, per il trattamento delle patologie del pavimento pelvico: incontinenza fecale e urinaria, stitichezza. Queste condizioni, benché spesso tenute nascoste dai pazienti, soprattutto dalle donne, rappresentano un disagio diffuso. Soprattutto dopo il parto, i disturbi del pavimento pelvico sono molto frequenti e, se non trattati, possono condizionare in modo molto negativo la qualità di vita. Ma quali sono i campanelli d'allarme? Di solito la stitichezza, sensazione di incompleta evacuazione, sanguinamento, dolore perineale, perdita incontrollata di aria e di feci, perdita incontrollata di urine.

L'ambulatorio universitario, uno dei pochi centri di riferimento in Campania (sede anche di un master con iscritti provenienti da tutta Italia), dispone di moderne apparecchiature che consentono il trattamento delle patologie del pavimento pelvico con presìdi riabilitativi all'avanguardia, spesso poco conosciuti ma di fondamentale importanza per consentire un recupero funzionale completo dopo l'intervento. Più esattamente, la neuromodulazione sacrale è una tecnica mini-invasiva ormai standardizzata e in grado di assicurare risultati soddisfacenti. A breve il trattamento sarà effettuato dai professori Ludovico Docimo e Luigi Brusciano con una strumentazione di ultima generazione, che sfrutta una tecnologia wireless. In questo modo si potranno garantire ai pazienti risultati clinici eccellenti.
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