La scommessa di Biglietto:
​«Fiera anticrisi, perciò vincente»

La scommessa di Biglietto: «Fiera anticrisi, perciò vincente»
di Domenico Barbati
Lunedì 21 Maggio 2018, 09:00
3 Minuti di Lettura
Consulente di direzione, esperto in marketing e comunicazione aziendale, economista e co-ideatore di Tuttopizza insieme a Sergio Miccú, Raffaele Biglietto ne è anche direttore. Vicino, per nascita, al mondo dell'arte bianca venendo da una tradizione dolciaria familiare, Biglietto, figlio e nipote di pasticcieri, una volta laureato in Economia ha iniziato a studiare le imprese e le strategie aziendali maturando una notevole esperienza sul campo prima come manager e dopo come professionista, con il marchio Ticket Lab. Dal 2005 la passione per la gastronomia e la competenza nel marketing si sono congiunte in occasione di Exposudhotel, fiera dedicata al mondo delle forniture alberghiere e di cui era project manager.

Come si è evoluta la rassegna nel corso degli anni?
«Il progetto, firmato dalla Squisito Eventi, è nato nel 2016 con un solo padiglione, tre giorni di programmazione ed ha registrato un'accelerazione a partire dalla scorsa stagione quando è diventata un vero e proprio punto di riferimento per addetti ai lavori. I dati di quest'anno parlano chiaro, un'area di 7.200 mq. suddivisa in 2 padiglioni, 112 aziende espositrici, la presenza di tutte le realtà di molini italiani con tutti i tipi di farine possibili, presenti anche prodotti a marchio, così come multinazionali, convegni, seminari, masterclass, show-cooking e tant'altro. E per l'anno prossimo abbiamo già richieste importanti, tutti gli spazi espositivi sono andati sold out. È una fiera napoletana che deve restare a Napoli e deve diventare un punto di riferimento per il settore».

In che cosa si differenzia da una fiera tradizionale del settore?
«Tuttopizza è un evento esperienziale, non più un'esposizione statica di prodotti e attrezzature specifiche, ma è un qualcosa di dinamico, dove c'è una vero connubio tra il pizzaiolo e il mondo circostante, un'esperienza diretta che lo porta a seguire seminari, ad aggiornarsi, a interagire coi produttori che espongono, a poter scambiare opinioni e a confrontarsi con metodi e prodotti innovativi. Poi ci sono competizioni, presentazioni e tant'altro».

Perché questo grande boom della pizza?
«Tutto parte dal 2008, inizio del periodo di crisi, in cui le persone hanno trovato nella pizza, sicuramente una soluzione prezzo-qualità più vantaggiosa e versatile. La pizza è possibile consumarla in ogni momento della giornata. Poi con la crescita della domanda accanto all'offerta di pizza a basso prezzo, c'è anche quella che sfiora i 12/15 euro perché creata con ingredienti più ricercati e spesso con lunghe ore di lievitazione. Sempre meno pizza da asporto, più pizzerie con servizio a tavola. E poi la tradizione si è diffusa, proliferano le scuole, c'è una nuova generazione di pizzaioli che studiano, sperimentano, provano e anche la tecnologia con forni elettrici innovativi dà una mano e si affiancano a quelli con lunga esperienza a cui va il merito della continuità della tradizione».

Momenti clou di questa edizione...
«Prendiamone tre: lunedì in apertura avremo una relazione da parte della Cna alimentare che fornirà i dati che derivano dal centro studi e da una ricerca online aggiornata a maggio 2018; il secondo giorno una convention nazionale del pizzaiuolo alla presenza di personaggi prestigiosi dove ci sarà un confronto tra l'intera filiera del settore; infine il terzo giorno il tentativo da Guinness dei primati di fare una pizza fritta superiore ai 7 metri».

E il museo della pizza?
«Già esiste, in fiera ad esempio è allestito da tre anni in occasione di Tuttopizza, ed è giusto che resti a Napoli. Piuttosto auspichiamo di poterlo sviluppare in un nuovo concept, magari in una sede più istituzionale e con qualche sponsor».
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