Alilauro, sul mare luccica
il lavoro «giovane»

Alilauro, sul mare luccica il lavoro «giovane»
di Maria Elefante
Mercoledì 10 Aprile 2019, 12:00
3 Minuti di Lettura
Sicurezza sul lavoro, sicurezza per i passeggeri, per il personale e anche per l'ambiente. È questo il tema che i ragazzi dell'istituto Duca Degli Abruzzi, il Nautico che raccoglie iscritti di Napoli e Pozzuoli, hanno voluto approfondire insieme ai manager del gruppo Lauro. Le classi che hanno affollato l'aula magna della scuola per partecipare al progetto «Studiare l'impresa, l'impresa di Studiare» hanno voluto sapere tutto su una delle materie più delicate. La sicurezza. Che certo si studia sui libri di scuola, su quei manuali adottati come testi scolastici, ma che - soprattutto - si acquisisce con l'esperienza. E così è toccato a Gaetano Colantonio, ischitano, capitano in forza alla flotta Lauro, spiegare ai ragazzi cosa significa stare in mare e soprattutto come ci si comporta in mare. È lui che ha risposto a tutte le curiosità delle classi di logistica, di capitani e di macchinisti. Ma solo dopo aver illustrato le figure professionali più richieste tra i marittimi. Gli studenti ascoltano attenti i consigli di un capitano che vanta nel proprio curriculum grande esperienza. E cominciano le domande. Carlo Barbella è il primo studente a mostrarsi curioso chiedendo della sicurezza ma connessa alle strumentazioni che - come spiega il capitano - oggi sono sempre più tecnologiche. Fondamentali dunque per rilevare la posizione della nave radar, gps e schermi dove sono caricate le carte nautiche di tutto il mondo. Importantissimi anche gli scandagli per capire i fondali e altri strumenti come l'Ecdis, cartografia elettronica che in maniera specifica segnala tutta la costa.

Insomma grazie alla tecnologia il monitoraggio è continuo. Gennaro Panico, un altro studente, incalza e chiede dove si concentrano i controlli per la sicurezza. Il capitano spiega che ad avere la priorità è la sala macchine perché le apparecchiature più importanti sono concentrate lì: e allora via a continue ispezioni per avere sempre un'attenzione costante. Controlli che vengono effettuati regolarmente su tutta la nave. È il comandante poi a stilare un rapporto che segnala eventuali problemi. Dalla sicurezza si passa alla formazione e all'addestramento. William Croos Warnakulasuriya, Michele Di Meo e Gennaro Cioffi chiedono quali politiche adotta l'azienda in merito alla crescita del personale. E al gruppo Lauro, che detiene un record per la presenza di giovanissimi, la formazione è un argomento che sta particolarmente a cuore. Il personale ha un'età media di 35 anni, l'azienda che collega ogni giorno le isole del Golfo di Napoli e la costiera amalfitana con la terraferma ha deciso di puntare proprio sui giovani. Dopo aver sottolineato questo, il capitano Colantonio spiega che l'addestramento dell'equipaggio è regolato dagli standard minimi marittimi e dalla convenzione internazionale comparsa per la prima volta nel 1978 e aggiornata nel 2010, che prevede un apposito addestramento per ogni tipologia di lavoro. E a bordo, si sa, la fatica non manca ma la paga, incalzano altri alunni, non è sempre delle migliori. Qui il capitano fa capire ai ragazzi che la paga a volte può diventare uno strumento per capire davvero chi ha la volontà di fare questo lavoro, spiegando che già dopo un anno si guadagna di più «quindi basta solo impegnarsi perché i risultati e le gratificazioni economiche non mancheranno».

Le ragazze, Maria Luisa Miglietta, Asia Alfieri e Giada Scamardella si sono mostrate più sensibili a temi sociali e hanno chiesto in che modo l'azienda è attenta all'ambiente. Ed è così che il capitano ha spiegato le procedure anti inquinamento e come si rispetta il mare, svolgendo, ad esempio, la raccolta differenziata a
© RIPRODUZIONE RISERVATA