Bourelly, crescita record:
«Formazione e investimenti»

Bourelly, crescita record: «Formazione e investimenti»
di Valerio Iuliano
Lunedì 10 Maggio 2021, 09:00 - Ultimo agg. 12:24
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«Siamo un'azienda composta solo di giovani. Il nostro è un gruppo di ragazzi che sono riusciti a creare un'alchimia tale da creare un valore aggiunto». I capi di Bourelly Health service, società leader nel settore dei servizi sanitari, indicano alle studentesse della 4° L dell'Istituto Comenio uno dei punti di forza dell'azienda. «E noi siamo felici - risponde la preside Annamaria Fierro, coadiuvata dalle insegnanti Paola Caiano e Maria Antonietta Dattoli - di aver avviato questo gemellaggio con l'impresa. Bourelly è riuscito a coinvolgere i ragazzi, che sono consapevoli di avere un orientamento verso il mondo del lavoro».

Il secondo incontro di Studiare l'impresa è un'occasione per ripercorrere tutte le tappe che hanno portato Bourelly a diventare un punto di riferimento in tante attività sul fronte sanitario, a partire dal servizio di trasporto dei malati di Covid 19. «Bourelly Health Services - spiega il responsabile finanziario Antonio Nica - è partita alla fine del 2016, grazie a un'intuizione di Guido Bourelly, che ha portato alla gestione del 118. Da un fatturato esiguo, di circa 500mila euro, siamo arrivati a 5 milioni. L'aggiudicazione di molte gare ha determinato una notevole crescita. Questo ci ha permesso di continuare a investire sulla formazione del personale. Noi crediamo molto nelle persone, che ci hanno permesso di avere qualcosa in più rispetto alla concorrenza. Negli ultimi anni abbiamo investito tre milioni di euro nell'acquisto di nuovi automezzi, che sono la base della nostra attività. Ogni anno riusciamo a investire per rinnovare le nostre attrezzature». Nel 2020 Bourelly ha acquistato 12 nuove ambulanze. In organico ci sono 140 dipendenti, suddivisi tra il settore medico-infermieristico e quello amministrativo. «Abbiamo bisogno di persone aperte mentalmente, che abbiano voglia - spiega Guido Bourelly junior, omonimo del leader - di crescere professionalmente insieme con l'azienda. Oggi stiamo diventando importanti anche a Roma, dove avremo presto una sede operativa, e puntiamo sviluppare la nostra attività anche in Lombardia».

Le ragazze seguono con attenzione e pongono quesiti tutt'altro che banali. Le domande più frequenti riguardano le gare d'appalto, che rappresentano una parte rilevante dell'attività del gruppo. «Quante gare riuscite a vincere mediamente ogni anno?», chiede Luisa Rusconi. «Partecipiamo a poche gare ma buone. Riusciamo ad aggiudicarci almeno la metà delle gare d'appalto a cui partecipiamo. I nostri competitor non sono molto strutturati sul piano tecnico. La debolezza di alcuni concorrenti è stata confermata anche dagli episodi recenti di aziende che non sono riuscite a svolgere in modo adeguato il trasporto di malati sulle ambulanze», è la risposta. Angela Inno chiede se si siano verificati casi di ricorsi al Tar, per gare d'appalto perdute dall'azienda. «Molte gare - risponde Guido Bourelly - vengono aggiudicate dai tribunali. Ci è capitato spesso di fare ricorso e di ribaltare l'esito». «E nel momento in cui il Tar decreta la sospensiva, il servizio a beneficio della cittadinanza viene interrotto?», è la domanda di Martina Marra. «In alcuni casi - replica Guido junior - il servizio si ferma. Ad esempio, quello per la rimozione forzata del Comune di Napoli, in attesa della risoluzione del contenzioso dopo la gara, è stato fermo per un anno». Il servizio è stato poi aggiudicato al gruppo Bourelly.

Vittoria Velotti pone un altro quesito. «Avete mai avuto pressioni per non partecipare a una gara»? L'amministratore Guido Bourelly risponde: «Il nostro è ancora un settore di nicchia e quindi non c'è un problema di corruzione. Siamo iscritti alla White list della Prefettura di Napoli, che è una sorta di protocollo di legalità. Quando ci sono stati casi da denunciare lo abbiamo fatto e sempre lo faremo». Un altro argomento che incuriosisce le studentesse è quello della formazione professionale. «Quanto spazio dedicate alla formazione?», chiede Federica Buono. «Per il nostro personale ci sono 240 ore annue di formazione. A volte capita anche di dedicare una giornata intera a questa attività». «E con le app che avete realizzato - chiede Maria Garofalo - l'azienda è cresciuta?». «C'è stato un progresso. Abbiamo effettuato circa 50mila trasporti nel biennio», risponde il responsabile digital Alessio Iaccarino. 

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