Gestire il personale?
Questione di creatività

Gestire il personale? Questione di creatività
di Maria Elefante
Martedì 16 Aprile 2019, 12:00
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«Il futuro è già qui, vorrei che i giovani mi portassero idee per fare impresa». Ai ragazzi della scuola superiore Giancarlo Siani Lucio Sindaco, amministratore di Italia Paghe, azienda che si occupa della gestione del personale per conto di grandi marchi, parla di concretezza. L'occasione è ancora una volta il progetto «Studiare l'impresa, l'impresa di studiare» creato dall'Unione Industriali con l'obiettivo di preparare la nuova generazione al mondo del lavoro e dell'università. Un'opportunità unica che i giovani studenti della scuola Siani hanno colto al volo appassionandosi a un settore che sulle prime sembrava ostico. Amministrazione del personale, gestione dei software dedicati alle delle aziende e ai loro dipendenti, e non ultimo l'elaborazione dei cedolini paga. Ma raccontato da Lucio Sindaco, amministratore di Italia Paghe, tutto è sembrato affascinante e semplice. Sindaco è riuscito in più di un'occasione a catturare l'attenzione degli studenti che incuriositi hanno voluto sapere tutto sul suo conto, soprattutto come è nata l'azienda. Così, per capire come si è giunti ad oggi, una holding che conta 50 dipendenti e collaboratori su tre sedi, Felicia Patanella, Ilaria Riccio e Valeria Cimminiello hanno chiesto da dove sia partito.

«A quasi trent'anni rischiai lasciando un posto fisso che mi dava comunque buone soddisfazioni - ha raccontato ai giovani - feci anche altri colloqui di lavoro, tra cui uno in banca che per mio padre rappresentava motivo di grande orgoglio. Ma a quel colloquio feci scena muta. Quella decisione fu molto saggia e mi è dispiaciuto non aver avuto modo di dimostrare a mio padre che era proprio la scelta vincente». Un aneddoto che Lucio Sindaco ha tirato fuori dai ricordi per sottolineare ai giovani l'importanza di credere nelle proprie potenzialità e di provare a realizzare i propri sogni. «Mi ha premiato la volontà nell'inseguire il mio obiettivo, dopo quell'episodio andai a lavorare fuori, diventando poi consulente del lavoro» continua Sindaco. La sua leva è stata la voglia di imparare riuscendo a diventare leader in un settore che negli anni '80 era ancora poco conosciuto. «Aprii uno studio, ma presto mi accorsi che anche quello era limitato. Capii di doverlo strutturare, insomma fare un'azienda. Non è stato semplice. Ci sono volute risorse economiche e persone. E proprio il capitale umano è stata la variabile più difficile, in questo ci aiuta molto Susanna Martino, psicologa del lavoro». E l'ascesa è stata continua. Obiettivi che hanno incuriosito Andra Geta Pascalin e Alessandro Tribuzi. «In questo settore il potenziale di crescita è enorme - spiega Lucio Sindaco - ma la capacità di aggredire il mercato fa la differenza e qui devono aiutarci le strategie di marketing di cui si occupa Daniela Merola e le campagne di promozione che mettiamo in piedi ogni anno. Nelle riunioni si parla di tassi di crescita ma soprattutto della consapevolezza di quanto sia possibile svilupparsi e migliorare. Per formare ed emancipare una risorsa occorrono due anni ed in questo tempo io devo sapere che le persone su cui ho investito possono supportare il tasso di crescita prefissato e produrre».

L'attenzione per le relazioni umane va di pari passo con quella per la tecnologia e le innovazioni del settore e così, rispondendo alle ultime domande poste da Antonio Gravina, Luigi Sarnelli e Raffaele Scippa, Lucio Sindaco raccomanda: «Anticipare i tempi è fondamentale. Molte aziende falliscono perché non capiscono cosa sta succedendo intorno - spiega ancora Sindaco - Nel periodo di crisi bisogna investire, è la chiave per uscire dal momento di difficoltà. E poi si può pensare anche di puntare all'estero». 
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