Q8, dalla nave alle auto
l'avventura del petrolio

Q8, dalla nave alle auto l'avventura del petrolio
di Carmela Maietta
Sabato 11 Maggio 2019, 12:00
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Le sfumature di gialloarancione delle due vele che caratterizzano il marchio di Q8, la Kuwait Petroleum International, sembrano fare da filo conduttore a questa enorme struttura napoletana dove ogni giorno da 26 serbatoi vengono caricati 400 autobotti per un totale di oltre 13 milioni di litri. E qui, nell'ambito del progetto di orientamento al lavoro «Studiare l'impresa, l'impresa di studiare» i ragazzi dell'istituto Curie possono verificare come si svolge l'intero ciclo integrato del downstream petrolifero italiano, con attività connesse su scala nazionale, dalla raffinazione al consumatore finale. E questo nell'ambito di una politica aziendale che poggia su quattro pilastri: security, salute, sicurezza, ambiente, mirando a eliminare, o a ridurre, eventuali impatti negativi. Va da sé, si fa rilevare, che al deposito di Napoli l'innovazione, soprattutto quella tecnologica, costituisce un elemento cruciale e presente in ogni fase delle attività. Ne abbiamo un esempio, tra gli altri, alla darsena petroli dove Massimo Bellomo, coordinatore terminale marittimo, spiega dalla control room che è in corso la discarica di una nave di circa 15mila tonnellate di benzina, mentre la collega Filena Erica Sarnataro illustra lo schema di approvvigionamento dei prodotti petroliferi della Q8 in Italia, con particolare riferimento al Deposito di Napoli, e la pianificazione per gestire gli arrivi delle navi.

Inutile sottolineare che l'imponente nave che gli studenti si trovano di fronte, con la sua particolarissima conformazione, suscita meraviglia e curiosità. E qualcuno è invitato a indossare di nuovo l'elmetto di sicurezza, perché la sicurezza fa parte di quei pilastri che non bisogna mai dimenticare. Così, eccoci nella nuova sala pompe antincendio dove l'addetto progetti e manutenzione, Andrea Carbone, racconta tutti i segreti, appunto, della realizzazione del progetto e dei sistemi di pompe e valvole (oggetto di studio proprio del programma scolastico degli studenti del Curie). I sistemi antincendio, si puntualizza, «rappresentano uno dei principali asset per Q8 perché garantiscono la sicurezza del deposito dei prodotti bianchi,di quello di oli combustibili cosiddetti Benit poco distante, dell'oleodotto di collegamento e della Darsena petroli presso il porto. È la squadra di prima emergenza a gestire il sistema antincendio che, oltre alla sala pompe e a diversi dispositivi, ha il fondamentale supporto della control room, una moderna sala di cui coordinatore, Operazioni e Carico Autobotti, Gianluca Tufano, illustra le enormi potenzialità. E questa è un'occasione per ribadire l'importanza della tecnologia che viene utilizzata: siamo davanti a un sistema informatico, viene fatto osservare, che monitora l'intera filiera, dalla discarica della nave fino alla movimentazione del prodotto all'interno degli oltre 50 serbatoi operativi del deposito per una capacità totale di oltre un milione di metri cubi, fino alla caricazione del prodotto sulle autobotti dalle baiedi carico. Sono Davide Maddaluno e Francesco Agnello a spiegare come vengono svolte le operazioni di scarico, eseguite sotto il controllo dei sistemi e del personale. E, si ribadisce, in accordo con le normative vigenti e gli stringenti e rigorosi regolamenti dello stabilimento. Così come si effettuano periodiche verifiche manutentive sulle apparecchiature e sulla correttezza dei misuratori volumetrici.

Ma risaliamo sulle navette che trasportano i ragazzi in questa straordinaria realtà operativa che copre circa 52 ettari e arriviamo al serbatoio numero 322, in manutenzione preventiva. È il più grande serbatoio del deposito: 85 metri di diametro per una capacità di oltre 80 milioni di litri. Sono gli analisti progetti e manutenzione Giuseppe Iumiento e Isidoro Trotta a spiegare come si controlla lo stato di conservazione del serbatoio in base a linee guida e a standard più all'avanguardia. Tanta tecnologia e preparazione, si evidenzia, unite all'esperienza, che sono indispensabili per il funzionamento di un complesso ma non complicato deposito. E perché non vedere dal vivo una prova del sistema antincendio? La prova al serbatoio 311: è un diplomato di 5 anni fa proprio dell'istituto Curie, Giuseppe Marrazzo,oggi operatore di deposito, a gestire l'operazione con monitori (potenti idranti montati su un alto palo) che erogano acqua verso le gigantesche pareti del serbatoio e all'interno del suo bacino di contenimento.
 
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