Premio Oscar, Alice Rohrwacher rappresenta l'Italia: «Dedico la nomination alle bambine ribelli»

Tra i dieci in corsa per il miglior film anche i blockbuster «Avatar» e «Top Gun: Maverick»

Alice Rohrwacher
Alice Rohrwacher
di Titta Fiore
Mercoledì 25 Gennaio 2023, 10:00
5 Minuti di Lettura

Ci sarà anche l'Italia nella notte degli Oscar, il 12 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles: a rappresentare il nostro cinema Alice Rohrwacher con il corto live action «Le pupille» e Aldo Signoretti per il make up di «Elvis». Fa il pieno di candidature, ben undici, «Everything Everywhere All at Once» di Daniel Kwan e Daniel Scheinert, seguito dalle nove di «Gli spiriti dell'isola» di Martin McDonagh e «Niente di nuovo sul fronte occidentale» di Edward Berger e dalle sette dell'autobiografico «The Fabelmans» di Steven Spielberg.

«Dedico questa candidatura alle bambine cattive, alle ragazze ribelli che stanno lottando ovunque nel mondo» dice Alice Rohrwacher, ancora rossa in viso per l'emozione. La bambina cattiva del suo delizioso piccolo film tratto da una lettera di Elsa Morante all'amico e critico Goffredo Fofi, in realtà è una bimba buonissima, Serafina, ospite con altre orfanelle in un convento di suore e protagonista assieme a loro di una parabola natalizia ambientata durante la seconda guerra mondiale, in tempi di carestia, con una gigantesca zuppa inglese a fare da oggetto del desiderio e una severissima madre superiora, Alba Rohrwacher, a dettare le regole.

Prodotto da Tempesta di Carlo Cresto-Dina, Alfonso Cuarón e Gabriela Rodriguez di Esperanto Filmoj, lungo 37 minuti, già applaudito a Cannes e disponibile su Disney+, «Le pupille» è un apologo sul desiderio, sulla libertà e la condivisione. «Quando Cuarón mi ha chiesto una storia per una serie sulle festività, ho subito pensato alla lettera della Morante» racconta la regista. «Le sue parole mi risuonavano nella testa da tempo, sentivo il bisogno di dare visibilità alle bambine e questo è il momento di far sentire la loro voce, ovunque si trovino, in Iran, in Afghanistan, in Umbria, in Svezia, ovunque nel mondo. Mi auguro che, come nel mio film, possano rompere la torta del potere e condividerla». 

Che cosa pensa abbia colpito i votanti dell'Oscar? «Forse la cura che abbiamo messo nel lavoro, l'attenzione, la fatica e la gioia di farlo». Hanno fatto premio anche le suggestioni delle tradizioni italiane? «Il film è un grande, straziante manifesto d'amore per l'Italia, un paese che ho voluto raccontare nei piccoli dettagli. È una storia collettiva e in questo suo farsi insieme sta la bellezza del nostro cinema. Ed è un omaggio al Natale italiano, al tema della Natività al quale continuiamo ad essere legati a prescindere dalla grande amnesia collettiva che sembra averci investito. Penso che per un pubblico straniero abituato alle slitte di Babbo Natale, il quadro del presepe vivente evochi una lingua arcaica di cui si possa sentire nostalgia». La notizia della nomination ha raggiunto Rohrwacher al montaggio del nuovo film, «La chimera», «storia di uomini un po' discoli», ovvero i tombaroli che trafugano reperti archeologici («più che una storia, un'esperienza di vita»). Porterà all'Oscar le bambine del cast? «Non lo so, ma sarebbe bello trasformare un luogo di tensioni in una gita scolastica con le merendine e altre piccole necessità». Con la sorella Alba e con Valeria Bruni Tedeschi, nel film la donatrice di torte innamorata, un fitto scambio di emoticon, con Cuarón una telefonata piena di felicità: «L'avventura continua». 

Video

Con l'annuncio delle candidature sono arrivate le prime polemiche sul genere: tutti i candidati alla miglior regia sono uomini. Alice: «I registi non si autonominano, vengono votati, bisogna riflettere sui film fatti e su chi vota. Sono contenta di rappresentare le donne e sarebbe bello che ci fosse una maggiore presenza femminile non solo al cinema, ma in tanti campi dell'arte e non solo». Tra i titoli internazionali in lizza non ci sarà purtroppo «Nostalgia» di Martone: «La competizione era molto serrata, ma il cinema italiano è in ottima forma, gli autori ce la stanno mettendo tutta, il grande dispiacere è che non siamo ancora tornati a considerare la sala un luogo privilegiato di incontro e di conoscenza del mondo».

Le nomination hanno dato ufficialmente il via alla corsa all'Oscar. Tra i dieci in corsa per il miglior film anche i blockbuster «Avatar» e «Top Gun: Maverick», ma il mattatore di quest'ultimo, Tom Cruise, non compare nella cinquina degli protagonisti, dove si annuncia il duello tra Colin Farrell per «Gli spiriti dell'isola» e Brendan Fraser per «The Whale». Tra le attrici, Cate Blanchett si avvia a vincere la sua terza statuetta nei panni della dispotica direttrice d'orchestra di «Tàr» e con Angela Bassett di «Black Panther: Wakanda Forever» (non protagonista) arriva una candidatura per la Marvel. In gara per la statuetta maggiore, quella al film, anche il vincitore della Palma d'oro «Triangle of sadness», Ruben Ostlund. Per la canzone si sfidano due superbig, Rihanna e Lady Gaga, per la colonna sonora John Williams raggiunge quota 53 candidature, un record (a fare meglio di lui riuscì ai tempi solo Walt Disney con 59). Nell'animazione troneggia, favorito, il Pinocchio dark di Guillermo Del Toro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA