«L'Intrusa», Di Costanzo torna a Ponticelli con la giovane moglie del boss

«L'Intrusa», Di Costanzo torna a Ponticelli con la giovane moglie del boss
di Giuliana Covella
Domenica 17 Dicembre 2017, 15:54 - Ultimo agg. 15:55
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Un film che è ambientato proprio in una di quelle antiche masserie che, fino a qualche decennio fa, rendevano quella parte di Napoli est quasi una zona di campagna ancora così distante dal centro. Si tratta di “L’Intrusa” di Leonardo Di Costanzo, che torna a Ponticelli per il cineforum di Arci Movie, mercoledì 21 dicembre alle 21. Una pellicola girata più di un anno fa nel quartiere e quasi interamente nella Masseria Morabito, sede dell’associazione.

«Siamo particolarmente contenti - dice Roberto D’Avascio, presidente Arci Movie - di avere Di Costanzo ospite al nostro cineforum perché con lui abbiamo ormai sviluppato un dialogo continuo; dalla sua attenta guida sono nate le produzioni di FILMaP, la scuola di cinema della nostra associazione dedicata al cinema documentario. Le giovani produzioni del nostro atelier si stanno affermando in diversi festival, segno tangibile del buon lavoro svolto a Ponticelli: partecipano ai nostri corsi giovani provenienti da tutta Italia ed anche dall’estero e di questo siamo tutti molto fieri».

«Durante l'Atelier di cinema del reale di cui Di Costanzo è direttore pedagogico - afferma Antonella di Nocera, coordinatrice di FILMaP - lo spazio che lo circondava ha preso corpo piano piano come location giusta del suo film. Le riprese sono state parte della vita dell'associazione e di molte famiglie di Ponticelli per oltre due mesi. Ho spesso definito Ponticelli “il quartiere con il cinema nel cuore” e con questo lavoro di Leonardo, insieme a tutto quello che già realizziamo qui da quasi trent'anni, questa cosa è sembrata più vera che mai. Il film è bello, vero, coraggioso, sofisticato: capace di restituire la complessità in cui siamo immersi e da cui spesso il pensiero fugge per non essere sopraffatti. E invece questa storia, questa scrittura, le straordinarie interpretazioni femminili ed un montaggio superlativo ci fanno proprio restare lì in quel punto limite dove è difficile fermarsi con la ragione e con il sentimento insieme».

Nel film Giovanna è la fondatrice del centro “la Masseria” a Napoli, luogo di gioco e creatività al riparo dal degrado e dalle logiche mafiose. Ed è proprio alla Masseria che, con i suoi due figli, cerca rifugio Maria, giovanissima moglie di un camorrista arrestato per un efferato omicidio. Maria rappresenta tutto quello da cui le madri dei bambini che frequentano il centro stanno cercando di proteggere i loro figli e Giovanna si trova così di fronte ad una scelta: Maria, l’intrusa, va accolta o allontanata? Chi va difeso, il gruppo o chi - senza dirlo - chiede l’ultima possibilità di sfuggire ad una vita già scritta?

 
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