Lutto nel mondo televisivo. L'attore statunitense Barry Newman, che si è affermato come interprete televisivo grazie al ruolo dell'avvocato italo-americano Tony Petrocelli nella serie «Petrocelli» (1974-1976) e al cinema per il memorabile ruolo di Kowalski, ex poliziotto in fuga nel road movie «Punto zero», è morto al NewYork-Presbyterian Columbia University Irving Medical Center per cause naturali all'età di 92 anni. L'annuncio della scomparsa, avvenuta l'11 maggio, è stato dato solo oggi dalla moglie Angela a «The Hollywood Reporter». Dopo aver a lungo calcato i palcoscenici di Broadway, Barry Newman aveva voglia di cambiare aria quando gli fu offerto il ruolo di un uomo incaricato di trasportare un'auto da Denver a San Francisco nel film «Punto zero» (1971), ricco di azione e diretto da Richard C. Sarafian. Il taciturno personaggio di Newman, Kowalski, era un veterano del Vietnam, ex pilota di auto da corsa e poliziotto congedato con disonore che non aveva nulla da perdere: sotto effetto di anfetamine, cerca di guidare un'auto Dodge Challenger R/T 440 Magnum bianca del 1970 verso la sua destinazione, San Francisco, in California, il più velocemente possibile. Il personaggio di Anthony Petrocelli è stato impersonato per la prima volta da Newman nel film «Al di là di ogni ragionevole dubbio» (1970) di Sidney J. Furie, dove il giovane avvocato difende un medico dall'accusa di aver ucciso la moglie, una storia liberamente basata sul famigerato caso del 1954 in cui il neurochirurgo di Cleveland Sam Sheppard fu inizialmente condannato per il brutale omicidio a bastonate della moglie.
Barry Newman, Star of ‘The Vanishing Point’ and ‘Petrocelli,’ Dies at 92 https://t.co/uYJXgLp4X5
— The Hollywood Reporter (@THR) June 4, 2023
Quattro anni dopo, Newman tornò a vestire i panni dell'avvocato anticonformista nel telefilm «Petrocelli», trasmesso dalla rete americana Nbc dal settembre 1974 al marzo 1976 per 45 episodi (la serie arrivò in Italia solo nel 1980 su Rai Uno, in seguito è stata replicata da Canale 5). «Petrocelli» racconta le vicende di un avvocato italo-americano di Boston che abbandona il ritmo frenetico della metropoli per trasferirsi a San Remo, tranquilla (e immaginaria) cittadina dell'Arizona.
Tra le altre interpretazioni di rilievo di Newman figurano quella del dottor Frank Whitman nel film catastrofico «Città in fiamme» (1979) di Alvin Rakoff, del dottor Garrett Braden nel medical drama tv «Infermiere a Los Angeles» (1989), del superstite Norman Bassett in «Daylight - Trappola nel tunnel» (1996), diretto da Rob Cohen ed interpretato da Sylvester Stallone, dell'agente Hal in «Bowfinger» (1999), di Jim Avery ne «L'inglese» (1999) di Steven Soderbergh, accanto a Terence Stamp. Tra le sue ultime apparizioni cinematografiche «40 giorni e 40 notti» (2002). La carriera di Newman era stata interrotta dopo che nel 2007 gli era stato diagnosticato un cancro alle corde vocali, anche se poi si era ripreso. Barry Foster Newman era nato a Boston il 7 novembre 1930. Si diploma alla Boston Latin School e alla Brandeis University, suona il sassofono e il clarinetto nella banda dell'esercito americano e studia recitazione con Lee Strasberg dopo aver abbandonato l'idea di diventare antropologo. Nel 1957 ha debuttato a Broadway interpretando un musicista jazz nella commedia di Herman Wouk «Naturès Way» e un anno dopo è apparso con Alice Ghostley in «Maybe Tuesday». Nel 1964-65, mentre continua a recitare in teatro, interpretò anche un giovane avvocato nella serie tv «Ai confini della notte», prima di essere licenziato dopo un litigio con un regista. Newman ha recitato in numerosi episodi di telefilm come «La parola alla difesa», «Get Smart», «Quincy», «Miss Marple», «Avvocati a Los Angeles», «La signora in giallo»
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