Cannes 2021, Nanni Moretti unico candidato in corsa per l'Italia

Cannes 2021, Nanni Moretti unico candidato in corsa per l'Italia
di Titta Fiore
Venerdì 4 Giugno 2021, 07:30
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Un solo film italiano, «Tre piani» di Nanni Moretti, in corsa dall'anno scorso. E un'edizione che, dopo lo stop causa Covid del 2020, si annuncia «straordinaria» in tutti i sensi. «Le buone notizie sono due» dice il delegato generale di Cannes Thierry Frémaux: «La prima è il ritorno trionfale in Francia del pubblico in sala, la seconda è il Festival». Sarà un'annata eccezionale a partire dalle date, 6-18 luglio, per ridurre i rischi di contagio e intercettare i vacanzieri, e «internazionale» nei contenuti. Ancora Frémaux: «Ci sono film sul lockdown, storie girate con il cellulare, tra i temi l'identità, l'amore, l'assenza, molta poesia e il dolore di partire. Abbiamo visto 2300 film, un numero record, e la quantità è andata di pari passo con la qualità. Nella selezione molti giovani all'esordio e tante voci dai sud del mondo».

Ventiquattro i film in gara, nuove sezioni e un nuovo multiplex, il Cineum, per le proiezioni stampa a La Bocca, sei o sette chilometri dal Palais, non proprio il massimo della comodità. Diversi titoli già scelti nella passata stagione sono stati confermati, e tra questi l'atteso «The French Dispatch» di Wes Anderson (girato in Francia), «Benedetta» di Paul Verhoeven, su una monaca lesbica nell'Italia del Rinascimento ispirato alla storia di Benedetta Carlini e, come s'è detto, «Tre piani», tratto dal romanzo dell'israeliano Eskhol Nevo (Neri Pozza), trasportato da Tel Aviv a Roma e intrepretato da Margherita Buy, Alba Rohrwacher, Riccardo Scamarcio e dallo stesso Moretti, in uscita nelle sale il 23 settembre. «Nanni è stato molto paziente e lo ringrazio, anche se accostare Moretti alla pazienza è un ossimoro», sorride il delegato generale. Tra i fedelissimi del Festival, l'iraniano Asghar Farhadi con «Un héros» e Sean Penn con «Flag Day», in cui recita con i figli Hopper e Dylan.

Ben sette i film francesi, a partire dal musical d'apertura «Annette» di Léos Carax, che schiera nel cast Marion Cotillard e Adam Driver e, tra gli altri, ecco Jacques Audiard con «Les Olympiades», Bruno Dumont con «France», François Ozon con «Tout s'est bien passé». In arrivo storie dal Ciad, dall'Australia, Russia (con Serebrennikov), Giappone, Israele, Marocco, Finlandia, Norvegia, Belgio e per gli Stati Uniti c'è anche «Red Rocket» di Sean Becker. Quattro le registe, Catherine Corsini («La fracture», sociodramma ambientato in un ospedale), Mia Hansen-LØve («Bergman Island», su una coppia di registi americani alle Faroe, le isole predilette dal grande maestro svedese), Julia Ducournau («Titane», un horror con Vincent Lindon), Ildykó Enyedi («L'histoire de ma femme»), già vincitrice dell'Orso d'oro a Berlino. La sezione parallela del Certain Regard torna alla originale vocazione di scoperta e di ricerca, mentre dalla Quinzaine des Réalizateurs e dalla Semaine de la critique, annunciate a giorni, potrebbero arrivare soprese per l'Italia (si parla del film di Jonas Carpignano «A Chiara» e di «Futura», il reportage girato durante la pandemia da Pietro Marcello, Alice Rohrwacher e Francesco Munzi). 

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Nella nuova sezione Cannes Premières, dedicata ai veterani della Croisette, ecco Amalric, Desplechin, Mundruczo, il debutto nella regia di Charlotte Gainsbourg con un film sulla madre Jane Birkin e Oliver Stone che torna sull'assassinio di Kennedy con «JFK Revisited: Through the Looking Glass». Nelle Séances Spéciales «Babi Yar. Contexte» di Loznitsa e il film collettivo «The Year of the Everlasting Storm» con Panhai, Sotomayor e Apichatpong Weerasethakul, quest'ultimo anche nel concorso maggiore con «Memoria», ambientato in Colombia. E poi una Proiezione di mezzanotte («Oranges sanguines») e, fuori concorso, «De son vivant» di Emmanuelle Bercot con Catherine Deneuve, il documentario «The Velvet Underground» di Todd Haynes e «Stillwater» di Tom McCarthy con Matt Dillon.

E i blockbuster che sono l'anima spettacolare di Cannes? Ce ne sarà almeno uno, assicura Frémaux, proiettato en plein air sulla spiaggia, «e non sarà né James Bond né il nuovo Spielberg». 

Spike Lee è stato confermato presidente di giuria, ancora ignoti gli altri membri (potrebbe esserci un giurato italiano). La sera dell'inaugurazione il tasso di glamour sarà assicurato da Jodie Foster Palma d'oro alla carriera quarant'anni dopo «Taxi Driver». Eccezionali le misure sanitarie, con passaporti vaccinali e obbligo di tamponi ogni 48 ore per i 18 mila accreditati. Anche quest'anno porte chiuse alle piattaforme che non accettano di far uscire i loro film prima nelle sale francesi: «Le regole sono le regole» taglia corto Frémaux, fine della discussione. Quanto a Moretti, in un post su Instagram prova lo smoking per il tappeto rosso canticchiando «Soldi» di Mahmood, poi sapremo perché. Intanto, si ricomincia. 

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