Cannes 2022, Omar Sy dalla trincea al nuovo Lupin

Cannes 2022, Omar Sy dalla trincea al nuovo Lupin
di Titta Fiore
Venerdì 20 Maggio 2022, 11:00
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Intorno al concorso al Festival si muove un mondo. E mentre al Mercato si fanno affari, dappertutto si sponsorizzano volti e prodotti, sul red carpet i grandi marchi si accaparrano le top model più belle, passano i tiktoker con milioni di visualizzazioni come Khaby Lame, Kilye Minogue lancia un nuovo gelato, e l'attrice premio Oscar Viola Davis riceve il premio Women in Motion istituito da Kering Group per promuovere le donne impegnate nelle arti e nel cambiamento, sostiene il movimento Black Live Matters e dice: «Sono una sopravvissuta ai tanti no che ho ricevuto da nera, ma ho sempre lottato e continuo a lottare. Nella rabbia c'è valore». Omar Sy, scoperto al cinema con il campione d'incasso «Quasi amici» (426 milioni di dollari al botteghino mondiale) e adorato dal pubblico delle piattaforme grazie al successo della serie Netflix «Lupin», a Cannes ha accompagnato «Tirailleurs», una storia che ricostruisce il contributo dei soldati senegalesi alla Francia durante la Prima guerra mondiale, che ha aperto il Certain Regard con la regia di Mathieu Vadepied. In «Lupin» Sy interpreta il ladro gentiluomo Assane Diop, in guerra con una famiglia altoborghese che ha rovinato suo padre. Ora sta girando a Parigi la terza stagione: «Non posso rivelare niente, ma torneremo con la stessa energia e divertimento» ha detto nelle interviste. «Tutto dipenderà dalle storie e dalla direzione che prenderà il personaggio. Ma se fosse possibile, vorrei fare Lupin' per il resto della vita». 

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All'Italian Pavillion Rai Cinema ha presentato i nuovi progetti del cinema del reale che ha contribuito a rilanciare sostenendo, dal 2010 al 2021, la produzione di 475 documentari per un investimento complessivo di 33 milioni di euro. Ospite d'onore Pietro Marcello, che sarà regista di «L'ultimo fronte», un documentario sulla battaglia di Stalingrado, la più lunga e sanguinosa della Seconda guerra mondiale. «Da vent'anni lavoro sugli scritti di Nuto Revelli, ufficiale e partigiano» ha detto il cineasta casertano, «il progetto partirà dalle lettere dei soldati della Wehrmacht e dei loro alleati chiusi in una sacca dalle armate sovietiche e sarà internazionale. Difficile cercare materiali in Russia, saranno importanti gli archivi americani e ucraini». Tra i titoli in cantiere, «I dannati» di Roberto Minervini, sulla guerra di Secessione, «La bella stagione» di Marco Ponti, sulla Sampdoria di Vialli e Mancini conquistò lo scudetto, «Il viaggio degli eroi» di Manlio Castagna sulla Nazionale di Bearzot che nell'82 in Spagna vinse un leggendario Mondiale, «Portrait of the Queen» di Fabrizio Ferri sulla regina Elisabetta, arrivata al giubileo dei 70 anni di regno, «The Emperor» di Ruth Beckmann sull'ultimo imperatore etiope Hailé Selassié e «In viaggio» di Gianfranco Rosi, ancora top secret. 

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