Cannes 2022 al via tra Mario Martone e Hollywood

Cannes 2022 al via tra Mario Martone e Hollywood
di Titta Fiore
Martedì 17 Maggio 2022, 11:00
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Tornano gli americani, si srotola il tappeto rosso, sbarcano le star: dopo due anni di rigore dovuto alla pandemia, Cannes riprende le vecchie abitudini. «Faremo tutti insieme un grande Festival», conferma il delegato generale Thierry Frémaux incontrando la stampa alla vigilia dell'apertura, «penseremo molto al cinema, ma senza dimenticare l'Ucraina, non solo a parole, ma con i fatti». Ovvero, con la presenza in cartellone di «Mariupolis 2», il documentario del regista lituano Mantas Kvedaravicius, ucciso da un razzo il mese scorso, mentre era in fuga dalla guerra, e completato ora dalla sua compagna Hanna Bilobrova. E con la proiezione di «Tchaikovsky's Wife» del regista dissidente russo Kirill Serebrennikov: «Era già terminato prima delle sanzioni e siamo lieti di accoglierlo. È un modo per dare una mano ai russi che si prendono dei rischi per resistere». 

Si comincia con gli zombie da ridere della commedia francese «Coupez!» di Michel Hazanavicius, che ha cambiato in corsa il titolo originario «Z» per evitare incresciosi rimandi alla sigla dei carri armati russi in Ucraina, e con la consegna della Palma d'oro d'onore all'attore e regista americano Forest Whitaker. Per l'Italia è in gara per il massimo premio «Nostalgia» di Mario Martone, tratto dal romanzo di Ermanno Rea (Feltrinelli) e ambientato nel rione Sanità, con Pierfrancesco Favino protagonista e Francesco Di Leva nei panni di un combattivo prete ispirato alla figura di don Antonio Loffredo. In concorso per la Palma d'oro anche «Le otto montagne», coproduzione europea diretta dai belgi Charlotte Vandermeersch e Felix Van Groeningen, con due star italianissime come Alessandro Borghi e Luca Marinelli, dal libro di Paolo Cognetti (Einaudi) vincitore del premio Strega nel 2017. Valeria Bruni Tedeschi scende in campo con il francese «Les amandiers» in cui ripercorre gli anni trascorsi nella scuola di teatro di Patrice Chereau a Nanterre, un'epoca segnata dagli entusiasmi della giovinezza e dal dramma dell'Aids e della tossicodipendenza. Ancora: Pietro Marcello apre la Quinzaine des Réalisateurs con «Le vele scarlatte», girato in Francia con cast francese e coproduzione italiana, e Jasmine Trinca, giurata nel consesso guidato da Vincent Lindon, presenterà nelle Seances Speciales il suo film d'esordio nella regia, «Marcel!», apologo fiabesco dedicato ai suoi genitori con Alba Rohrwacher protagonista.

Mentre Valeria Golino, una beniamina della Croisette, torna al Certain Regard, ma questa volta da presidente di giuria. 

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Più di 35mila accreditati, come ai tempi d'oro, e Croisette in fibrillazione per i divi di Hollywood. Si annuncia spettacolare l'arrivo di Tom Cruise in «Top Gun: Maverick», sequel del film di culto di 36 anni fa che lo vede ancora nei panni dello spericolato pilota di caccia alle prese con l'ennesima missione impossibile. Il divo mancava dal Festival dai tempi di «Cuori ribelli», nel 1992: per accoglierlo come si deve Frémaux gli ha apparecchiato anche una retrospettiva dei suoi film più celebri e gli immancabili fuochi d'artificio. Non sarà da meno Tom Hanks, atteso per l'evento «Elvis» di Baz Luhrmann, con Austin Butler nel ruolo di Presley (Hanks sarà, invece, il suo manager, il colonnello Parker) nonché protagonista al Marché della reunion del gruppo di «Forrest Gump».

E le donne registe? Quest'anno saranno solo cinque in concorso, ma il delegato generale non accetta polemiche preventive: «È una questione generazionale e un dato di mercato». In compenso, dovrebbe crescere il pubblico giovane, grazie alla partnership avviata con Tik Tok. E il sito per prenotare i film è già andato in tilt, segno di massima attenzione. 

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