Un'ovazione ha accolto Marco Bellocchio alla prima a Cannes del suo film «Marx può aspettare», storia della sua famiglia e, soprattutto, della scomparsa del fratello gemello del regista, Camillo, morto suicida a 28 anni in un giorno di dicembre del 1968.
Applausi scroscianti e tanta emozione alla proiezione del documentario, stasera al Festival, prima ancora che le luci si spegnessero. Alla fine, dopo un'ovazione di quasi dieci minuti, è stato lo stesso Bellocchio a interrompere gli applausi e prendere il microfono dal delegato generale Thierry Frémaux: «Se questo che avete visto vi ha emozionato, vuol dire che c'è qualcosa che esce dalla casa di Bellocchio e arriva a tutti e di questa emozione vi ringrazio».
Nella platea gremita della sala Debussy, con Bellocchio c'erano i figli Pier Giorgio ed Elena e la moglie Francesca Calvelli. Con loro, Valeria Golino e Paolo Sorrentino. Domani sarà proprio il regista premio Oscar a consegnare al maestro de «I pugni in tasca», la Palma d'oro d'onore. In arrivo dall'Italia per partecipare alla festa anche Pierfrancesco Favino, che ha interpretato Tommaso Buscetta nell'ultimo successo di Bellocchio, «Il Traditore».
T. F.