Carlo Verdone sfida il maltempo e torna sulla spiaggia di Borotalco: «Non ne potevo più di stare a casa»

Il regista e attore sulle spiagge libere di Castelporziano sul litorale romano (foto profilo Facebook Carlo Verdone)
Il regista e attore sulle spiagge libere di Castelporziano sul litorale romano (foto profilo Facebook Carlo Verdone)
Sabato 2 Aprile 2022, 20:22 - Ultimo agg. 22:49
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«Sono nel punto esatto dove in Borotalco ero sdraiato con Eleonora a parlare dei segni zodiacali». Ritorno ad Ostia per Carlo Verdone, più precisamente a Castelporziano sulla spiaggia dove Sergio (lo stesso Verdone) e Nadia (Eleonora Giorgi) i protagonisti del film cult Borotalco arrivano capelli al vento su una moto Honda. Un momento magico, che Verdone ha ricordato con una foto scattata 40 anni dopo l'uscita del film, proprio sulla spiaggia dove aveva girato la scena dove era con Eleonora Giorgi «a parlare dei segni zodiacali». Il regista e attore a braccia spalancate è immortalato sotto un cielo cupo mentre il vento sferza il litorale romano. «Un po' da pazzi venire qui oggi, ma non ne potevo più di stare a casa» scrive Verdone nel post sottolineando di aver sfidato il maltempo per una fuga sulle spiagge libere di Castelporziano: «Ho sfidato il vento, il freddo e un po' di pioggia per fare qualche foto delle mie in una giornata così particolare».

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Uscito nelle sale il 22 gennaio del 1982, con una strepitosa colonna sonora affidata a Lucio Dalla e agli Stadio, Borotalco festeggia 40 anni e come ricordato dallo stesso Verdone in un post "d'auguri" il film «avrebbe dato una svolta sicura alla mia carriera.

Non potevo permettermi il minimo passo falso - ha non potevo rischiare di essere ricordato solo per i personaggi. E così insieme ad Enrico Oldoini impiegammo tanti mesi per arrivare ad identificare l'idea di questo film. Ogni settimana buttavamo un soggetto che per tre giorni ci sembrava perfetto, per poi definirlo una banalità subito dopo. Un giorno ci dicemmo: "Basta, cerchiamo di raccontare gli anni '80 con i suoi colori, le precarietà dei ragazzi e i loro sogni un po' da mitomani. Ma anche l'entusiasmo un po' infantile di un periodo in cui c'era una nuova musica che mandava segnali di grande creatività attraverso tanti cantautori intelligenti ed ispirati". Borotalco fu una nitida fotografia di quel periodo. Una miniera di battute ed intuizioni frutto di un'epoca un po' ingenua ma piena di poesia e fermento giovanile». 

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