Cinema e nuove generazioni, perché i giovani non vanno più in sala?

Secondo un report pubblicato dal ministero della Cultura, sei italiani su 10 nel 2022 non hanno visto neanche un film in sala

Cinema e nuove generazioni, perchè i giovani non vanno più in sala?
Cinema e nuove generazioni, perchè i giovani non vanno più in sala?
di Emanuela Di Pinto
Martedì 13 Dicembre 2022, 15:09
4 Minuti di Lettura

Niente più file alle porte dei cinema, sale vuote, nuove generazioni che hanno perso passione per quello che è sempre stato definito come il mezzo di comunicazione che meglio è riusce a costruire e a raccontare i sogni. Alla genesi del problema della poca presenza dei giovani nelle sale cinematografiche negli ultimi anni, c'è sicuramente la pandemia. A questo si aggiunge anche un deficit culturale che caratterizza l' Italia nonostante sia stata nella prima metà del novecento la vera culla della settima arte. Secondo un report pubblicato dal Ministero della Cultura, 6 italiani su 10 nel 2022 non hanno visto neanche un film in sala segnando uno dei trend peggiori degli ultimi tempi. Tra il 2000 e il 2010 sembrava che il cinema fosse diventato nuovamente il centro della vivacità culturale del paese con incassi sempre più alti. Allora perchè i ragazzi hanno perso sempre più interesse nel vivere l'esperienza cinematografica?

Abbiamo parlato di questa preoccupante deriva e del trend negativo di incassi ed ingressi in sala con Giovanni Mazzitelli, sceneggiatore e regista di “Era giovane e aveva gli occhi chiari”. «Non c'è più l'abitudine alla crescita verso la sala (...) Nonostante i bambini crescano con una fortissima formazione all'immagine è legata ai cellulari dei loro genitori. Se insegno a mio figlio che esiste un'unica fonte per vedere un determinato prodotto lui continuerà ad usare quella sola forma».Il problema, quindi, non sembra essere limitato solo alla nascita e alla diffusione delle piattaforme streaming ma al modo in cui le nuove generazioni sono state educate alla visione di film (e/o serie tv) e al legame culturale sempre meno forte tra pubblico e sala. «In quel momento in cui il film viene inserito in un carnet di opzioni televisive, con una comodità spiazzante rispetto a quello che è lo sforzo di andare al cinema, lì ovviamente vincono a mani basse le piattaforme» spiega Giovanni, puntando l'attenzione anche sulla “pigrizia” dello spettatore medio

Le responsabilità di questo drastico calo di ingressi sono equamente distribuite tra i distributori che i produttori che, ad un prezzo esorbitante del biglietto (in alcuni cinema raggiunge addirittura di 15 euro), soprattutto nel periodo post-pandemia, non riescono a proporre un prodotto di qualità o capace di soddisfare il pubblico. «Il biglietto costa troppo - racconta Giovanni - non posso andare a vedere un film con il dubbio che sia un punto interrogativo (...) dopo la pandemia c'è stato un drastico calo della qualità dei prodotti e quindi c'è il rischio di rimanerne persino delusi». Nel corso degli anni si è diffusa la falsa idea che i film evento riescano a risollevare il cinema. Nel post pandemia, gli unici a collezionare incassi degni di essere chiamati tali sono stati i grandi blockbuster Disney che hanno, in un certo senso, “divorato” lo spazio lasciato a disposizione per altri titoli minori. «Il film evento è come un doping per il cinema. Quando era sano (...) tra l'offerta che già si sceglieva per se e per i propri affetti diventava un surplus ulteriore. Ora sono diventati dei mostri divoratori di spazi» ha spiegato il regista. 

Video

Riguardo ad una possibile soluzione che porti ad un rilancio della sala tra i più giovani, ovviamente, tutto passa per un profondo combiamento culturale capace di rimettere il cinema al centro dello svago e del tempo libero delle nuove generazioni. «Credo che ci siano delle semplificazioni che possano aiutare il pubblico a tornare (...) Inanzitutto c'è bisogno di un livellamento del prezzo del biglietto. Se non è possibile ritornare a quei costi, dovrebbero essere ripristinati dei giorni che permettano anche a giovani che non hanno la capacità economica di autosostenersi di andare al cinema». Un ruolo fondamentale dovrebbe essere quello della famiglia e delle scuole che dovrebbero abituare nuovamente i più piccoli ad apprezzare questo tipo di arte. «Un altro elemento potrebbe essere l'introduzione della formazione audiovisiva nelle scuole, qualcosa che si sta introducendo ma sempre in maniera troppo timida». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA