La fiaba di Salemme e Buccirosso: «Sogniamo protetti da San Gennaro»

La fiaba di Salemme e Buccirosso: «Sogniamo protetti da San Gennaro»
di Diego Del Pozzo
Giovedì 23 Novembre 2017, 10:50
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Vincenzo Salemme e Carlo Buccirosso, coppia collaudata e applauditissima, ieri sera al Metropolitan, durante l'anteprima napoletana del nuovo film dei fratelli Vanzina, «Caccia al tesoro», organizzata da Annalisa De Paola il giorno prima dell'uscita nei cinema di tutt'Italia, da oggi con distribuzione affidata a Medusa. A conferma di quanto saldo e intenso sia il rapporto tra gli appassionati campani e i due attori-autori che si sono ritrovati ancora una volta l'uno accanto all'altro davanti alla macchina da presa, seppur per la prima volta insieme diretti da Carlo ed Enrico Vanzina, che li definiscono affettuosamente «i Totò e Peppino dei giorni nostri».

Con Salemme (assente giustificato Buccirosso, impegnato in teatro a Gaeta) in sala c'erano anche le due protagoniste femminili Christiane Filangieri e Serena Rossi, il simpatico ragazzino attore (sempre più lanciato) Gennaro Guazzo e, naturalmente, i due cineasti figli del grande Steno, lo sceneggiatore Enrico e il regista Carlo. «Con i Vanzina racconta Vincenzo Salemme si lavora bene perché sono molto aperti al confronto con noi attori, impostato in due fasi distinte: nella prima, vengono organizzati colloqui individuali con ciascuno di noi, copione alla mano, in modo da adattare meglio il testo scritto ai singoli personaggi grazie al contributo attivo degli attori che vanno a interpretarli; nella seconda, poi, a partire proprio da quella sceneggiatura ormai molto solida, tutti assieme proviamo a inserire qualche nuovo spunto comico, come in una sorta di improvvisazione studiata che avviene prima dell'inizio delle riprese». Anche Carlo Buccirosso sottolinea il carattere di lavoro davvero collettivo del cinema dei Vanzina. «Valorizzano molto i contributi dei singoli attori, soprattutto se, come nel caso mio e di Vincenzo, sono anche autori in proprio. Così, durante le riprese, può capitare di proporre una soluzione comica nuova e, in quei casi, un regista veloce ed essenziale come Carlo Vanzina riesce ad assecondare l'estro del momento di ciascuno di noi».
 

«Caccia al tesoro» racconta lo sconclusionato tentativo di furto del tesoro di San Gennaro da parte di un'accozzaglia di ladruncoli improvvisati composta dall'attore fallito Domenico (Salemme), dal perennemente in bolletta Ferdinando (Buccirosso) e dal vivace figlio undicenne Gennarino (Guazzo), assieme ai due malviventi romani Cesare (Max Tortora) e Claudia (la Filangieri). Domenico decide di lanciarsi nell'impresa per pagare l'operazione da fare negli Stati Uniti per il nipotino malato di cuore, figlio della cognata Rosetta (Serena Rossi). I ladri più che improvvisati seguiranno le tracce degli inestimabili gioielli da Napoli a Torino fino a Cannes, tra colpi di scena comici e strizzate d'occhio a classici della commedia all'italiana come «Operazione San Gennaro». Nel cast ci sono anche Francesco Di Leva, che interpreta il camorrista dal cuore d'oro O mastino; e Benedetto Casillo, nel ruolo del sacerdote don Luigi.

La presenza di un camorrista buono, che nel finale ha anche un ruolo importante, potrebbe far nascere qualche polemica. «Ma questo film spiega Salemme è una fiaba moderna fatta per sognare. Si tratta di un semplice film, nel quale possono esserci anche i miracoli, come un camorrista che compie una buona azione. Ma, ovviamente, nel nostro lavoro non c'è una camorra buona, bensì la libertà di sognare un mondo migliore». Da parte sua, Buccirosso aggiunge: «Purtroppo, è soltanto un film, mentre la realtà è diversa».

Ma non è che le frequenti apparizioni comuni in parecchi film recenti stiano facendo ritornare ai due la voglia di recitare ancora assieme anche in teatro? «Ci stiamo pensando», svela Salemme, che aggiunge: «Potremmo organizzare un progetto circoscritto a qualche mese, in modo da poter proseguire con le attività delle rispettive compagnie. Ma l'idea sta tornando ad affascinarci». E Buccirosso conclude: «Ce lo stiamo dicendo spesso e in futuro potremmo riuscire a concretizzare la cosa».
 
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