Città del Vaticano - Si chiama Arouna Kandé, è un ragazzone alto e magro, nato nel sud del Senegal, e la sua storia è quella tipica di un rifugiato climatico, sigla piuttosto anonima coniata nel Palazzo di Vetro dietro la quale si cela il comune destino di milioni di persone, tutte indistintamente colpite da siccità, alluvioni, innalzamenti del livello dell'acqua per via del riscaldamento terrestre. Sconvolgimenti ambientali provocati dalla “terra che brucia” - il copyright è di papa Francesco - i cui effetti immediati ed orribili si riversano ogni giorno su interi villaggi sparsi nel globo, dall'Africa all'Oceania, dall'America Latina all'Asia. La vita di Arouna improvvisamente è precipitata e con lui quella di tutta la sua comunità costretta ad errabondare, trovare altri luoghi in cui vivere, abbandonando tutto alle spalle.
Il Climate Change è sotto gli occhi di tutti e non può più essere nascosto.
La pellicola farà discutere poiché le immagini non fanno sconti a nessuno e mostreranno quanto eventi apparentemente distanti tra loro in realtà siano collegabili e uniti da causa ed effetto. Le barriere coralline che si stanno esaurendo, soffocate dall'innalzamento della temperatura del mare, la biodiversità in via di mutamento incontrollato, lo stravolgimento idro-geologico. Papa Francesco nel film confessa di essersi avvicinato al tema climatico solo dopo aver ascoltato gli scienziati di mezzo mondo, ormai concordi nel ritenere che dietro tutto queste catastrofi vi sia solo la mano dell'uomo.
Kandé è nato nel sud del Senegal e i suoi genitori sono morti durante la sua infanzia. In gioventù ha dovuto trasferirsi nel nord del Paese: «perché dove vivevo io la terra era diventata arida, non c’erano alberi e c’era troppa povertà. Noi giovani eravamo stati abbandonati dal governo, dai politici e anche dai nostri genitori» ha raccontato.
La Lettera - questo il titolo del film, dalla Lettera Enciclica promulgata nel 2015 - racconta bene la genesi della Laudato Si e si intreccia con le voci delle persone più colpite dalla crisi climatica, giovani, indigeni, poveri, anziani e persino i ricchi, visto che anche loro non riescono a sottrarsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Non esiste ancora un pianeta B. Il film è frutto della collaborazione del Movimento Laudato Si con Off the Fence (produttori e vincitori di Oscar per My Octopus Teacher) e il Vaticano.
Il percorso della 'Lettera' si interseca con la lettera di invito che il Papa ha rivolto nel 2015, in prossimità della pubblicazione della Laudato Si, ad un gruppo di simboli della catastrofe climatica. C'è Arouna Kandè, ma anche una giovanissima attivista indiana, così come due scienziati che lavorano nelle zone oceaniche mappando ogni giorno gli scostamenti delle temperature. Il docu-film si conclude con uno sguardo al futuro e la sfida di un sentiero (non facile) da percorrere assieme. Perchè solo assieme si potrà salvare la terra. "Nessuno è un'isola".
Il film sarà disponibile a chiunque lo voglia vedere in tutto il mondo, a partire dalle ore 18 di Roma: https://theletterfilm.org/it/