«Così Roberto Bracco rifiutò i soldi del Duce»: Mieli e Massimiliano Gallo insieme sul set a Napoli

«Così Roberto Bracco rifiutò i soldi del Duce»: Mieli e Massimiliano Gallo insieme sul set a Napoli
di Enrica Buongiorno
Sabato 19 Dicembre 2020, 15:24 - Ultimo agg. 18:21
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Paolo Mieli e Massimiliano Gallo insieme, per la prima volta, sul set del film “Così Roberto Bracco rifiutò i soldi del Duce” con la regia di Bruno Oliviero che si sta girando a Napoli. Il progetto è partito da un capitolo del libro 'I Conti con la storia' (Rizzoli) del giornalista Paolo Mieli e grazie a Massimiliano Gallo la storia è diventata luogo di narrazione cinematografica, attraverso le vicende di Roberto Bracco, del filosofo Benedetto Croce, di Giovanni Amendola e dell'attrice Emma Gramatica. A fare da sfondo è Napoli con la sua bellezza e le sue contraddizioni. I primi ciak sono stati girati il 12 dicembre alla Stazione Marittima. Tra gli altri interpreti del film, che racconta la complessità del rapporto tra intellettuali e potere: Cristina Donadio, attrice di film come Perez o l'Uomo senza gravità e serie tv come Gomorra; il giovanissimo Gianluca di Gennaro, tra gli interpreti di Capri Revolution e Lo chiamavano Jeeg Robot. E altri due attori di talento molto attivi anche in teatro come Antonello Cossia e Paolo Cresta, che è anche docente di recitazione. Al centro del film, il drammaturgo napoletano Roberto Bracco, protagonista di una vicenda che si snoda durante il ventennio fascista e quasi totalmente dimenticato dalla cultura moderna. Giornalista, scrittore, drammaturgo, autore di canzoni, amato e apprezzato in tutto il mondo, Bracco era il punto di riferimento di Vittorio De Sica, dei Fratelli De Filippo, amico di Arturo Toscanini, Benedetto Croce, Edoardo Scarfoglio e Matilde Serao e tutta la sua opera è pervasa di una grande modernità. E' stato tra i primi a rivendicare i diritti delle donne, diventando un esempio per tutti i giovani autori dell'epoca. La pellicola parte da vicende storiche realmente accadute, per entrare nel conflitto psicologico del prezzo che silenzio e censura possono esigere. La produzione è affidata a Rino Pinto (nella foto con Mieli e Gallo) e Unitalia con il sostegno della Campania Film Commission. La sceneggiatura è di Greta Salve.

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