​Diego Abatantuono: «Salvatores mi dà del pigro? Sta con la mia ex e una figlia gliel’ho fatta io»

Diego Abatantuono: «Salvatores mi dà del pigro? Sta con la mia ex e una figlia gliel ho fatta io»
​Diego Abatantuono: «Salvatores mi dà del pigro? Sta con la mia ex e una figlia gliel’ho fatta io»
Sabato 5 Novembre 2022, 09:23 - Ultimo agg. 7 Novembre, 11:49
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Diego Abatantuono,  protagonista del film "Il Mammone", ha una figlia quasi quarantenne dalla prima moglie e due maschi che hanno superato i 25 dalla seconda compagna. Gabriele Salvatores, suo grande amico, è diventato il compagno della sua ex moglie, ma questo ha cementato ancora di più la loro amicizia. Gabriele dice che Diego è pigro, che avrebbe potuto ottenere di più nella sua carriera. «Perché lui no? Ha fatto la stessa carriera che ho fatto io, non mi sembra sia a Los Angeles a fare i 100 metri... Per altro io ho fatto 100 film e lui ne ha fatti 10; io ho fatto tre figli e lui ne ha ereditata una da me; io ho tre nipoti che chiamano nonno lui... e il pigro sono io?», dice in un'intervista al Corriere Della Sera. 

Abatantuono: «Da giugno ad agosto non ho mai lavorato, ho scelto la famiglia. E sono pigro: due film all'anno bastano»

L'amicizia con Salvatores 


«Tutti possono fare di più.

Io per carattere non sono competitivo, non ho mai avuto nessuna intenzione di andare in America a imparare l’inglese, anche perché ho un linguaggio che mi rende abbastanza interessante qua. E poi ho iniziato ad aver successo molto giovane, ogni volta che pensavo: se non succede niente me ne vado, succedeva qualcosa. Al contrario del mio meno pigro amico Gabriele, che a 30 anni era ancora al teatro dell’Elfo, io a 30 anni avevo già recitato in un sacco di film che incassavano parecchio, avevo comprato una casa e fatto smettere di lavorare i miei genitori, e mi ero già fatto fregare un po’ di soldi. Per questo siamo perfetti per stare insieme: io sono quello pigro che fa le cose. E poi se ci sono io i suoi film vengono meglio».

L’inferno come lo immagina? «Essere juventino e non vincere mai la Champions oppure essere interista e dovermi inventare il triplete per fregiarmi di una coppa interessante che di per sé non esiste».

 

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