Scudetto Napoli, Paolo Sorrentino e la “profezia” del suo cinema: «Se è accaduto è perché Maradona ci ha insegnato come farlo»

Se il punto più alto è stato raggiunto in È stata la mano di Dio, negli ultimi 15 anni di cinema e tv, il regista napoletano ha disseminato indizi a riguardo e, forse, anche qualche “profezia”

Paolo Sorrentino
Paolo Sorrentino
di Emanuela Di Pinto
Lunedì 15 Maggio 2023, 13:36 - Ultimo agg. 13:45
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«Questo scudetto se è accaduto è perchè Maradona ci ha insegnato come farlo» ha detto Paolo Sorrentino durante la celebrazione dei Campioni d'Italia, parlando del riconoscimento appena conquistato come la sua «Grande Bellezza». I festeggiamenti messi in piedi dalla città, fin dal primo momento, hanno preso una piega quasi cinematografica nel modo in cui tutti hanno contribuito a mettere in piedi una celebrazione che difficilmente finirà in tempi brevi. La festa scudetto allo Stadio Diego Armando Maradona si è trasformata in un modo per celebrare non solo il raggiungimento di un risultato storico, ma anche festeggiare una città che negli ultimi anni ha avuto un incremento nel suo sviluppo turistico, culturale e industriale senza precedenti. Napoli non è più un “passaggio” per i turisti ma, un obiettivo, una meta prediletta.

Parte di questa “nuova rinascita” di Napoli è dovuta anche a Paolo Sorrentino che ha sempre avuto la voglia e la possibilità di portare alto il nome della città in giro per il mondo. Era il 2013 quando La Grande Bellezza conquistava l'Oscar a miglior film straniero e il regista napoletano nel suo discorso di ringraziamento citava le sue “muse”. «Ringrazio le mie fonti Federico Fellini, i Talking Heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona», una conferma su quanto il Napoli sia sempre stato un punto fondamentale della sua cultura e della sua cinematografia. Non è un caso che, in quasi in ogni prodotto recente realizzato da Paolo Sorrentino, sia sempre presente un personaggio che, in un modo o nell'altro, abbia a che fare con il Napoli e su come abbia inciso nella sua crescita artistica e personale. Se il punto più alto è stato raggiunto in E' stata la mano di Dio, negli ultimi 15 anni di cinema e tv, il regista napoletano ha disseminato indizi a riguardo e, forse, anche qualche “profezia”.

Se in È stata la mano di Dio il Napoli e Maradona diventano un modo per raccontare la città, la crescita del protagonista e la tragedia che lo ha colpito, in altri lavori del regista gli indizi sono più impercettibili, abilmente confusi tra le pieghe del racconto. Il legame che Sorrentino ha con il campione argentino getta le fondamenta nel lutto personale che lo ha colpito ad appena 16 anni quando perse i genitori a causa di una fuga di gas nella loro casa di Roccaraso. Il regista ha più volte raccontato quanto Maradona gli abbia salvato la vita poiché, proprio quel giorno, era rimasto a Napoli per andare a vedere una partita in trasferta. Insomma, quello che il regista ha è un vero e proprio “debito morale” che cerca di espiare all'interno della maggior parte dei suoi lavori.

Se nel suo ultimo film il riferimento autobiografico diventa il centro della storia, in altri prodotti è molto più sottile e ispirato.

In The New Pope, seconda stagione di The Young Pope, serie tv che racconta la vita di un giovane e anticonvenzionale papa interpretato da Jude Law, il personaggio del Cardinal Voiello (Silvio Orlando) è diventato, secondo molti tifosi, un vero e proprio “profeta” della vittoria dello scudetto del Napoli.  Oltre ai continui riferimenti al Napoli di Maurizio Sarri, a Gonzalo Higuain e a Maradona, nella seconda stagione viene fatta una vera e propria “profezia incompiuta” sul destino della squadra. Dopo esser uscito dal coma il papa ha un primo incontro faccia a faccia con il Cardinal Voiello riguardo la scomoda situazione dell'avere due pontefici in carica. Successivamente alla lunga udienza con il Pontefice, il personaggio interpretato da Silvio Orlando domanda direttamente se, durante il suo “lungo sonno” abbia visto qualcosa riguardo il destino della squadra o la possibilità di vedere uno scudetto all'orizzonte. Nonostante la risposta enigmatica, molti tifosi, a campionato vinto, hanno preso questa scena andata in onda nel 2020 come un segno del destino.

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La scaramanzia portò Sorrentino a tagliare una scena nel quale la squadra vinceva lo scudetto confermando le doti “miracolose” del Pontefice. Ogni piccolo particolare nel cinema del regista napoletano diventa un omaggio a Napoli, alla squadra e al valore culturale e storico che il calcio ha per la città. Il calcio diventa una “religione laica”, nel quale Diego Armando Maradona diventa sempre di più una divinità da celebrare e lodare tra le strade della città. La vittoria dello scudetto ha solo aumentato esponenzialmente questo fattore che fa parte costituzionalmente nella cultura della città e nel suo modo totalizzante di vivere le proprie tradizioni e le proprie vittorie. 

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