Morto Franco Venditti, dal pugilato ai film con Carlo Verdone: aveva 82 anni

Morto Franco Venditti, dal pugilato ai film con Carlo Verdone: Trastevere piange un piccolo pezzo di Roma
Morto Franco Venditti, dal pugilato ai film con Carlo Verdone: Trastevere piange un piccolo pezzo di Roma
di Giacomo Rossetti
Martedì 26 Luglio 2022, 19:52 - Ultimo agg. 27 Luglio, 07:55
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Con la morte di Franco Venditti non scompare solo un tassello prezioso della storia del pugilato italiano ma un piccolo pezzo di Roma. Lo storico allenatore capitolino, 83 anni da compiere il prossimo 2 settembre, era il decano dei maestri dell'Urbe: amato da tutti in modo trasversale, i suoi consigli sono stati seguiti per anni da ragazzini alle prime armi come da veterani del ring, che più di ogni altra cosa apprezzavano la sua bonarietà, la sua capacità di mettere l'atleta a proprio agio.

IL RICORDO DI MATTIOLI

«Conoscevo Franco da più di 50 anni, da quando era bambino – ricorda con dolore Italo Mattioli, tra i più amati maestri romani - Mio nonno allenava, mentre lui era alle prime armi».

Venditti, trasteverino purosangue, iniziò il suo percorso proprio alla Boxe Trastevere negli anni 70, col dottor Ballarati. «Poi si è spostato a Testaccio, a via Robattini. Quando la palestra chiuse all’improvviso, ripartì da Corviale. Ha lanciato tanti talenti, come Vittorio Barbante, Emiliano Verna, Fedele Bellusci… talmente tanti che non me li ricordo tutti», prosegue Mattioli, che ha potuto godere dell’aiuto di Venditti quando il maestro, non più giovanissimo, si rimise in gioco, un po’ per scherzo un po’ sul serio, alla Team Boxe Roma XI, affiancando Italo e Luigi Ascani nella palestra della Montagnola: «Veniva per divertirsi, ma non aveva idea dell’aiuto immenso che ci dava durante le sedute di guanti. Ha seguito migliaia di sessioni di sparring, e anche l’avvicinamento di Giovanni De Carolis al titolo mondiale WBA nel 2016 è stato curato da lui». Proprio De Carolis, ora 37enne, era una dei preferiti di Franco, che in quel ragazzo posato (ma determinato) vedeva le caratteristiche da lui più apprezzate: precisione, educazione, stile. «Franco era un uomo d’una volta, ‘tutto core’: ha visto crescere il pugilato italiano. Se nascerà un altro come lui? Purtroppo i tipi del suo stampo stanno scomparendo».

 

SPORT E CINEMA

Franco Venditti ha attraversato epoche che ora sembrano remote: molti ragazzi ora non sanno nemmeno chi fosse Tiberio Mitri, eppure il grande peso medio triestino è stato amico fraterno del maestro capitolino («Erano culo e camicia, come si dice a Roma», ricorda Mattioli), e venne aiutato con dedizione da Venditti anche prima del leggendario match contro Jake La Motta (il ‘Toro scatenato’ portato da Robert De Niro al cinema). Pure sul grande schermo il maestro Venditti ha lasciato impresso il suo volto sorridente e la sua personalità. Una decina di opere in tutto, tra le quali brilla immortale la risposta data a Carlo Verdone/Oscar Pettinari in ‘Troppo Forte’, quando nel ruolo di un paziente, stanco delle chiacchiere del protagonista, Venditti esclama tonante «So' tre giorni che ce stai a sbomballà co sta Rhodesia». Oppure, in ‘Un sacco bello’, la frase (rivolta sempre a Verdone) «Ma basta, falla finita, ‘ndo vado te incontro». Franco Venditti lascia la moglie Ines e i loro tre figli. I funerali sono previsti oggi per le ore 11.30, nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. «Ci saranno pugili di tante generazioni, maestri e amanti del pugilato come personalità di altri settori. Ho sentito un affetto incredibile. Mi farebbe piacere venisse anche Verdone», conclude Mattioli.

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