Giffoni: Vanessa Ferrari tra gli Unbreakable del Toyota Team «Nonostante l'infortunio non mi sono arresa»

Giffoni: Vanessa Ferrari tra gli Unbreakable del Toyota Team «Nonostante l'infortunio non mi sono arresa»
Giffoni: Vanessa Ferrari tra gli Unbreakable del Toyota Team «Nonostante l'infortunio non mi sono arresa»
di Ida Di Grazia
Giovedì 20 Agosto 2020, 19:40 - Ultimo agg. 23:17
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Giffoni: Vanessa Ferrari tra gli Unbreakable del Toyota Team «Nonostante l'infortunio non mi sono arresa». In occasione della cinquantesima edizione del Giffoni Film Festival, in sala Blu il direttore Claudio Gubitosi e l'amministratore delegato di Toyota Motor Italia hanno presentato il progetto "The Unbreakable" con quattro personaggi d'eccezione.

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lo scorso mercoledì Toyota ha partecipato in qualità di partner alla 50esima edizione del Giffoni Film Festival. Durante la masterclass tenuta dall'ad Toyota Toyota Marco Caruccio si è parlato di innovazione e del nuovo progetto "Unbreakable”, persone fuori dal comune, unite dal fatto di aver affrontato sfide difficilissime e averle superate con successo: Vanessa Ferrari, la ginnasta italiana, e Andrea Pusateri, ciclista paralimpico; oltre a questi due atleti, parte del Toyota Team, erano presenti anche altri due personaggi straordinari, Marco Dolfin, chirurgo ortopedico, vittima di un gravissimo incidente, non si è arreso di fronte alle difficoltà della vita e ha avuto la forza di ricominciare aggiudicandosi il 4° posto nel nuoto stile rana alle Paralimpiadi di Rio nel 2016; e Mattia Barbarossa, giovane imprenditore che ha saputo trarre profitto dalla sua passione per lo spazio, creando il primo esemplare di satellite per il trasporto di carichi fino alla Luna.



«Nella mia vita lo sport è stato fondamentale – ha spiegato Vanessa Ferrari, vittima di molteplici e gravi infortuni durante la sua carriera – Mi ha sempre spinto la passione ad andare avanti, la voglia di non mollare e di onorare i valori dello sport che ti spingono a superare le difficoltà. L’infortunio gravissimo del 2017 avrebbe potuto definitivamente buttarmi fuori da qualsiasi competizione.  Non ero convinta se riprovarci, ma non avevo nulla da perdere. Non volevo rimpianti futuri. E così sono ritornata in palestra. È stato difficile. Ma ho riperso a gareggiare, ad allenarmi e mantenermi in forma».

«I giovani sono il futuro – ha tenuto a dire Andrea Pusateri – Io arrivo da una storia particolare. Un incidente sui binari della stazione mi tolse una gamba e soprattutto mia madre che sacrificò la sua vita per salvare me. Nel 2015 ho avuto un altro grave infortunio da cui sono uscito. Sono stato due volte fortunato nella mia vita. Fin da giovane ho fatto ciclismo. Mi piace trovare stimoli nuovi, ho sempre bisogno di qualcosa in più. Ho un’impresa davanti a me adesso, l’ironman, competizione di triathlon che prevede nuoto, bicicletta e corsa. Posso dire che dal mio punto di vista bisogna credere in qualcosa sempre. Bisogna riuscire e superare sé stessi».



«Quando ero un ragazzo, a 13 anni, entrai nell’osservatorio astronomico di Capodimonte, trovai un ambiente stimolante, mi dissero di andare avanti nella mia passione – ha raccontato il 19enne Mattia Barbarossa ai ragazzi del Giffoni – Nessuno ci sarà dietro a farci superare i limiti. Se volete dare un contributo all’umanità, non cercate la via facile, perché sarà quella già battuta. Se volete fare qualcosa e farlo straordinariamente, dovrete incontrare le difficoltà e la passione è l’unica vostra arma. La cultura è qualcosa di immenso valore».

«Fino ai 30 anni ho fatto studi in medicina specializzandomi in Ortopedia – ha detto Marco Dolfin – Facevo sport ma non a livelli agonistici. Dopo l’incidente stradale in moto, ho capito che le cose capitano e le sfide avvengono. Lo sconforto all’inizio c’è stato, pensavo di non riuscire più a camminare, saltare. Mi interessava però capire cosa potevo fare nella mia vita. Ho superato tante prove dal punto di vista riabilitativo. La determinazione diventa valore vitale. Mi ha aiutato molto la tecnologia. Utilizzo una carrozzina elettronica verticalizzabile e posso continuare a fare quello che facevo prima».
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