Lello Arena si racconta a Verissimo, ospite di Silvia Toffanin. L'attore napoletano, che ha appena scritto un libro in memoria dell'amico e collega Massimo Troisi, ripercorre la propria vita.
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Si inizia dall'infanzia, con divertentissimi aneddoti, in perfetto stile Lello Arena. «Andavo a scuola dalle suore e ci facevano recitare la commedia classica napoletana, c'era sempre la recita davanti alla Madre Superiora, una donna anziana e immobile sulla sedia a rotelle.
Il successo di Lello Arena è legato indiscutibilmente al sodalizio con Massimo Troisi, che viene ricordato per l'appunto nel libro C'era una volta. «Gli devo tutto, mi ha regalato ruoli e personaggi straordinari, mi sono sentito subito fortunato e anche un po' invidiato, ma non poteva essere altrimenti. Massimo era una persona straordinaria, di un altro pianeta se non di un altro universo» - spiega un commosso Lello Arena - «Poi ci furono delle incomprensioni tra noi, cose che potevano essere risolte in cinque minuti e che invece si sono trasformate in una sfida stupida e inutile. Non potevo immaginare che sarebbe morto di lì a poco, avrei potuto dargliela vinta ma non c'è stata l'occasione. Non parlo di rimorso, perché non ho fatto del male a nessuno, ma di rimpianto sì, e quello non potrà mai essere cancellato, resterà per sempre e ormai può essere solo raccontato. Spero che questo esempio possa essere utile per far capire che certe cose così stupide non vanno fatte».