Margit Carstensen morta: addio all'attrice prediletta di Fassbinder

È stata una delle star costanti del cinema del regista Rainer Werner Fassbinderr, che le aveva cucito addosso ritratti di donne allo sbando

Margit Carstensen morta: addio all'attrice prediletta di Fassbinder
Margit Carstensen morta: addio all'attrice prediletta di Fassbinder
Venerdì 2 Giugno 2023, 19:07 - Ultimo agg. 3 Giugno, 15:10
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È stata una delle star costanti del cinema del regista Rainer Werner Fassbinder, che le aveva cucito addosso ritratti di donne allo sbando: l'attrice tedesca Margit Carstensen è morta nella giornata di ieri all'età di 83 anni in un ospedale di Heide, nella Germania settentrionale, come ha annunciato oggi il suo agente, citando la famiglia.

Per molti anni Carstensen ha vissuto in solitudine in un piccolo villaggio vicino a Heide e da tempo non poteva più recitare a causa della sua salute cagionevole.

Fumatrice per lungo tempo, aveva sofferto di enfisema, che le rendeva difficile la respirazione.

Nata a Kiel il 29 febbraio 1940, Carstensen, dopo aver studiato recitazione all'Accademia di Musica e Teatro di Amburgo, ha recitato in vari teatri. Dal 1965 al 1969 ha fatto parte della compagnia della Schauspielhaus di Amburgo. Nel 1969 si trasferisce a Brema, dove incontra il drammaturgo e regista Rainer Werner Fassbinder
(1945-1982), che, ammaliato dal suo viso spigoloso e scarno, reciterà con lei in alcuni drammi sul palcoscenico e poi la imporrà come protagonista dei suoi primi film tv: «Il caffè» (1970) e «Il viaggio a Niklashausen» (1970).

Il primo ruolo da protagonista della carriera Carstensen lo interpreta però nel primo lungometraggio cinematografico di Fassbinder, nel ruolo della stilista saffica in crisi d'amore di «Le lacrime amare di Petra von Kant» (1972): il film è un trionfo della critica e le fa ottenere il Gold Film Award per la migliore interpretazione femminile. Non lascerà mai più Fassbinder e continuerà a lavorare con lui in un sodalizio che avrà fine solo con la morte del regista. Ha recitato nei film televisivi «La libertà di Brema» (1972), «Otto ore non sono un giorno» (1972), «Il mondo sul filo» (1973), «Martha» (1973), «Nora Helmer» (1974), «Paura della paura» (1975) e «Donne a New York» (1977), fino alla mini serie «Berlin Alexanderplatz» (1980). Fassbinder l'ha diretta anche nei film «Il viaggio in cielo di mamma Kusters» (1975), «Nessuna festa per la morte del cane di Satana» (1976), «Roulette cinese» (1976) e «La terza generazione» (1979).

Margit Carstensen ha interpretato in seguito una trentina di film, quasi tutti di registi tedeschi. Nel 1981 appare in «Possession» di Andrzej Zulawski con Isabelle Adjani e Sam Neill, e in «Raccolto amaro» (1985) di Agnieszka Holland, candidato all'Oscar al miglior film straniero.

Nel 1991 l'attrice recitò in alcuni episodi della serie tv «L'ispettore Derrick» che le danno la popolarità in Germania presso il grande pubblico. Dalla collaborazione con Christoph Schlingensief nascono due dei suoi film più interessanti: nel 1989 «Adolf Hitler - A Hundred Years: The Last Hours in the Führer's Bunker», dove interpreta il ruolo di Magda Goebbels, moglie del gerarca nazista, e nel 1992 «Terror 2000: Intensive Care Germany». Nel 2019 Carstensen è stata premiata a Berlino con il Götz George Award alla carriera. Tra il 1982 e il 2008 ha recitato molto anche in teatro.

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