Michael J. Fox e il parkinson: «A 29 anni ho scoperto la malattia e ho iniziato a bere. Ho rotto femori, faccia e mani. So che posso morire ogni giorno»

L'attore si racconta nel film "Still": "Se sono felice, è per la mia famiglia"

Michael J. Fox e il parkinson: «A 29 anni ho scoperto la malattia e ho iniziato a bere. Ho rotto femori, faccia e mani. So che posso morire ogni giorno»
Michael J. Fox e il parkinson: «A 29 anni ho scoperto la malattia e ho iniziato a bere. Ho rotto femori, faccia e mani. So che posso morire ogni giorno»
Martedì 25 Aprile 2023, 10:35 - Ultimo agg. 28 Aprile, 09:25
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A 29 anni gli diagnosticarono il Parkinson. E lui, la star di "Ritorno al Futuro", si buttò sull'alcol. Michael J. Fox racconta il suo male incurabile ma ci tiene a dire: «Non sono patetico». Il film in cui racconta ciò che il destino gli ha riservato è "Still: la storia di Michael J. Fox". Si poteva intitolare Still Alive, Ancora vivo, e assumere tanti significati. E sarà disponibile su Apple Tv+ dal 12 maggio.

E' un viaggio privato che non aveva mai mostrato, inclusi gli anni seguiti alla diagnosi quando era un attore spensierato e scanzonato.  Eccolo con il personal trainer e con la fisioterapista, esercizi fisici e vocali.

Non voleva niente di apologetico e compassionevole. Dice che nei primi tempi «nessuno al di fuori della mia famiglia sapeva», confessa che «non avere una via d'uscita è la cosa più tremenda». 

Roberto Vecchioni, la figlia Francesca e la foto con i fratelli in ricordo di Arrigo

 

Il dolore

In una vecchia intervista in tv gli chiedono: lei è consapevole che il pubblico la guarderà con occhi diversi? E lui: «Qualcuno mi rifiuterà, altri non capiranno, non mi accetteranno». «Si è una malattia incurabile, e non mi spaventa. Quando i medici si pronunciarono la prima volta, ero incredulo, dissi, beh questo non può succedere a me. Negli ultimi tre anni ho rotto entrambi i femori, la faccia, una mano. Ho rotto un sacco di cose. Ho capito che potevo morire. Quando David mi ha chiesto se sto soffrendo, gli ho risposto che soffro ogni giorno. Non è solo l'handicap fisico, ma anche emotivo, il fatto di svegliarsi ogni giorno e dover scivolare attraverso tutto questo. La malattia è un altro segmento incredibile della mia incredibile vita. E' una sfida con la malattia, con la reazione che vedo negli occhi della gente che incontro, con la possibilità di fare ancora buone cose».

L'alcol

«Sono andato via di casa a 17 anni e a 21 sono diventato la nuova star del cinema. Mi sono confrontato col successo, la gioia e l'andar fuori di testa. All'inizio ho elaborato la mia tristezza e la mia depressione bevendo troppo. Ma quella non poteva essere la fine della storia. Ho cercato una nuova strada per vincere e cavarmela. Con l'aiuto di mia moglie Tracy ce l'ho fatta. Se sono felice, è per la mia famiglia, Tracy, che conobbi sul set della sit-com Casa Keaton , e i miei quattro figli che amano la vita, e questo, oggi, vuol dire qualcosa».

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