È sempre stato fortissimo il legame tra Pasquale Squitieri e Ischia. Ospite d'onore del tredicesimo «Ischia Film Festival» diretto da Michelangelo Messina nell'estate del 2015, Squitieri disertò il Castello Aragonese bloccato dai postumi di un incidente automobilistico ma inviò un videomessaggio di ringraziamenti annunciando i suoi progetti futuri.
«Ho fatto di tutto per esserci», disse il regista de «I guappi», «perché il pubblico di Ischia merita che io gli restituisca tutto quello che mi ha dato. Io sono uno di loro, sarei venuto per incoraggiare qualche giovane cineasta, per parlare con chi ama il cinema. Il nostro incontro, di persona, è solo rinviato, non vedo l'ora di essere in mezzo a voi, di parlarvi e confrontarci». Poi disse della volontà di «raccontare lo splendore della città di Napoli tra l'Ottocento e il Novecento, uno splendore che tutto il mondo ci ha rapinato, che tutti gli artisti hanno utilizzato. Un omaggio a tutti gli eroi della napoletanità».
Nella serata dedicata al grande regista non mancarono gli interventi di Enrico Lo Verso e Lina Sastri, che ne ricordarono il coraggio, la forza e la vitalità di Squitieri ma anche le difficoltà distributive che subirono i suoi film per le verità «scomode» che raccontavano.