Venezia, Serena Rossi: «Io, madrina a modo mio: il cinema è gioco di squadra»

Venezia, Serena Rossi: «Io, madrina a modo mio: il cinema è gioco di squadra»
di Titta Fiore
Mercoledì 1 Settembre 2021, 07:58 - Ultimo agg. 2 Settembre, 10:15
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da Venezia

Compleanno alla Mostra per Serena Rossi, la madrina di questa edizione all'insegna del grande rilancio. «Trentasei primavere, sono contenta anche del tempo che passa. Crescere è faticoso, ma io amo le sfide, mi piace tutto». Stasera il debutto sul palco del Palazzo del cinema, un appuntamento professionale che corona una stagione di grandi successi per l'attrice napoletana tra cinema, televisione, musica e conduzione dello show di punta di Raiuno «Canzone segreta». «Sono emozionatissima» dice con un gran sorriso appena arrivata al Lido, «il discorso di apertura lo sto provando da giorni, anche mentre faccio la spesa o preparo la cena».

Che cosa dirà?
«Parlerò dell'importanza della condivisione e dello spirito di squadra, questa pandemia ci ha dimostrato che da soli non si va da nessuna parte.

Parlerò del cinema che esce da un anno difficile e della luce che finalmente si vede in fondo al tunnel. E poiché non viviamo in una bolla, farò un passaggio su quello che accade nel mondo, di fronte a casi come l'Afghanistan non possiamo voltare lo sguardo dall'altra parte».

La sua prima volta a Venezia?
«In concorso con Ammore e malavita dei Manetti Bros, il red carpet con la colonna sonora napoletana a palla fu molto divertente. Un ricordo felice di un momento speciale: mio figlio Diego era appena nato, lo allattavo ancora».

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E ora, che cosa si aspetta?
«La madrina degli eventi di apertura e chiusura ha un peso, sento la responsabilità. Però voglio vivermela a modo mio, con naturalezza, entusiasmo e passione, senza snaturarmi. Del resto, penso che da me si aspettino proprio questo».

Quest'anno il cinema napoletano è protagonista, con Sorrentino e Martone in concorso e tanti film nelle sezioni parallele.
«Non vedo l'ora di incontrare colleghi e amici, la nostra città è storicamente una fucina di arte e spettacolo, sarà un'occasione bellissima. Come ha detto il direttore Barbera, dopo una stagione complicata ci prepariamo ad assistere ad un'esplosione di creatività per tutto il cinema italiano. Io sono qui e non voglio perdermela».

A Venezia passa il cinema del mondo: chi la incuriosisce di più?
«Sono una grande fan di Almodovar e di Penelope Cruz, mi piace Cecile de France e aspetto con impazienza Dune e le tante novità che dalla Mostra si preparano a spiccare il volo. Venezia è sempre una festa».

Progetti?
«Ho appena finito una serie per Raiuno con la regia di Campiotti, La sposa, e a breve cominceremo a Napoli le riprese della seconda stagione di Mina Settembre, un successo cui devo molto, mi ha fatto avere l'affetto della gente. Ora non devo deludere il pubblico».

Attrice, cantante, conduttrice: come sceglie i suoi impegni?
«Mi piace lanciarmi in avventure sconosciute che mi danno adrenalina. Mi annoierei a fare sempre la stessa cosa. Dopo la fiction su Mia Martini mi sono detta che da quel momento in poi avrei voluto fare solo cose difficili. Devo mettermi alla prova. Con Mimì ho dimenticato me stessa, è stato un viaggio molto profondo».

Per «Mina Settembre» tornerà a vivere a Napoli?
«Questa volta farò la pendolare, Dieghino ha l'ultimo anno di scuola materna e non vuole lasciare i compagni. Come faccio a deluderlo?».

Nessun film in programma?
«Come no, interpreterò una commedia molto particolare di cui non posso anticipare ancora nulla e a dicembre uscirà finalmente Diabolik dei fratelli Manetti, con Luca Marinelli nei panni del celebre ladro mascherato. È stata un'esperienza speciale, con dialoghi surreali ispirati al celebre fumetto, ed è difficile trovare accenti di verità in un linguaggio simile. Ma ai miei adorati Manetti non si può dire di no».

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