Paolo Sorrentino in corsa per l'Oscar, Napoli tifa per lui: «Talento assoluto»

Paolo Sorrentino in corsa per l'Oscar, Napoli tifa per lui: «Talento assoluto»
di Maria Chiara Aulisio
Martedì 8 Febbraio 2022, 23:58 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 16:47
5 Minuti di Lettura

Antonio Capuano è ottimista: «È vero che c’è ancora un bel tratto di strada da percorrere ma il più è fatto. Paolo è immerso nell’Oscar, essere nella cinquina finale è già una vittoria». Il regista napoletano, 81 anni, il “maestro” di Sorrentino - quello che... “A tien’ na cosa ‘a raccuntà? E dimmélla! - un se lo aspettava: «Era nell’aria. Lo avevo capito dal clamore che ha circondato il film, dai titoli sui giornali, dall’entusiasmo generale. E poi guardando Paolo... Sì, si capiva». Una vita a fare cinema e poi catapultato a essere cinema: «Lo ha fatto apposta, la mia nuotata finale fa schifo. Gliel’ho pure detto: “ma uno meglio a nuotà non lo potevi pigliare?” Io so’ bravo, è il mio vanto: e lui lo sa. Meno male che lo spettatore è distratto”». Scherza, Antonio Capuano, perché non sta nella pelle: «Ce la farà, vedrete».

Cristina Donadio non nasconde che “il pensiero ce lo avevo messo”: «Poi è arrivata la conferma e non posso che gioire. Per Paolo, per gli attori, per Teresa Saponangelo: ho amato molto la sua interpretazione. E poi, lasciatemelo dire, per il cinema italiano che, a livello internazionale, non sta vivendo un gran periodo». I complimenti dell’attrice anche a Massimo Cantini Perrini, il costumista di Firenze, pluripremiato, di nuovo in corsa per il riconoscimento più ambito del cinema: «Anche lo scorso anno era candidato agli Oscar per i costumi di Pinocchio. Stavolta, invece, la nomination è arrivata per Cyrano. L’Italia ancora una volta dice la sua, dobbiamo tutti andarne fieri». Iaia Forte invece ha rivisto i luoghi della sua gioventù: «La mia Napoli - dice l’attrice - quella che ho vissuto prima di trasferirmi a Roma, la narrazione di anni incredibili. Sono fan di Sorrentino e sono fan di questo film». E poi aggiunge: «È la dimostrazione di quanto l’identità sia fondamentale, dal punto di vista emotivo e dei luoghi. Sorrentino è tornato alle sue radici e ha trionfato». Ed ecco il sindaco che affida i suoi complimenti a Twitter: «Congratulazioni a Paolo Sorrentino e a tutto il suo straordinario cast. È una vittoria anche per Napoli - scrive Manfredi - e ne siamo orgogliosi». Dal primo cittadino al governatore che invece sceglie Facebook: «”È stata la mano di Dio” tra i cinque titoli candidati all’Oscar è davvero una grandissima soddisfazione e motivo di orgoglio per tutti noi. - rilancia De Luca - Il sostegno della Regione Campania all’industria del cinema e dell’audiovisivo continua a ottenere successi sviluppando talenti e creatività, economia e lavoro».

 

Mara Carfagna, grande appassionata del regista, parla di «capolavoro tutto italiano» aggiungendo che si tratta di «un omaggio alla nostra amata Napoli, un successo di Paolo Sorrentino che - scrive sui social il ministro per il Sud e la Coesione territoriale - deve renderci orgogliosi». Complimenti a Paolo Sorrentino anche da Bruxelles: «Ancora una volta il suo sguardo originale diventa un atto d’amore per il cinema», scrive in un tweet la vice presidente del Parlamento europeo Pina Picierno. In questo “giro” di commenti non poteva mancare quello di Gianni Fiorito, fotografo di scena del regista napoletano: ha immortalato i set e i dietro le quinte di pellicole come «Il Divo» e «L’uomo in più», «This must be the place» e «Youth», o della serie tv «The Young Pope» (i cui scatti sono poi diventati una mostra).

Ma ha lavorato anche, tra gli altri, per «Il seme della discordia» di Pappi Corsicato e «L’amore buio» di Antonio Capuano, «Gorbaciof» di Stefano Incerti, «Falchi» di Toni D’Angelo, «L’intrusa» di Leonardo Di Costanzo, «Gomorra 3. La serie», «Napoli Velata» di Ferzan Ozpetek. «Con Paolo è un rapporto speciale: - racconta il fotografo - questa candidatura è un premio al gran lavoro messo a segno negli anni. Per quanto mi riguarda ha già vinto: rientrare nella cinquina finale per il miglior film straniero alla “Notte degli Oscar” vuol dire avercela fatta». Parla anche dei giovani, Gianni Fiorito, e del «messaggio che arriva da questo film». Quale? «Volontà, determinazione e perseveranza. Paolo, raccontando il suo dolore e le difficoltà con le quali ha dovuto fare i conti, dimostra che farcela è sempre possibile. Basta volerlo e mettersi al lavoro come ha fatto lui. E in ogni caso - conclude - per me è stato un onore accompagnarlo in questi vent’anni di cammino con le mie fotografie». 

Video

Si festeggia, come è giusto che sia, anche nella sartoria Attolini che da anni firma il look di tanti attori dei film di Sorrentino. A cominciare dagli abiti che hanno fatto il personaggio del mitico Jep Gambardella: «Stavolta è nostro il vestito che indossa Toni Servillo quando consegna a Fabietto il suo regalo di compleanno. - spiega Giuseppe Attolini - Lavorare con Paolo è sempre un’emozione e siamo felici di esserci stati anche stavolta». Infine Attilio Coscia, titolare del “Vinarium”, a Cappella vecchia, uno dei locali storici frequentati abitualmente dal regista negli anni Novanta: «Che dire? Lo ricordo con piacere e mi compiaccio di questo ennesimo trionfo. Si capiva che ce l’avrebbe fatta».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA