Oscar 2022, Sorrentino candidato agli Oscar con È stata la mano di Dio: «Per me è già una vittoria»

Oscar 2022, Sorrentino candidato con "E' stata la mano di Dio": c'è anche Casarosa, regista di "Luca"
Oscar 2022, Sorrentino candidato con "E' stata la mano di Dio": c'è anche Casarosa, regista di "Luca"
Martedì 8 Febbraio 2022, 14:49 - Ultimo agg. 9 Febbraio, 09:54
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Sorrentino ce l’ha fatta. Sarà stata la lettera di Robert De Niro a dargli la benedizione finale («Ci sono così tante cose fantastiche in quel film», ha scritto su Deadline), ma l’importante è che “È stata la mano di Dio” sia entrato nella cinquina dei candidati agli Oscar come miglior film internazionale. Ce l’ha fatta Paolo Sorrentino con il suo Fabietto e ce l’ha fatta Napoli, città natale del regista che fa da sfondo alla grande varietà dei personaggi della storia: eccentrici, tragici, spesso divertenti, “larger than life”, come ha detto De Niro. Sorrentino si contenderà la statuetta alla 94esima Notte degli Oscar il 27 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles con “Drive my car” del giapponese Ryusuke Hamaguchi (che ha fatto il pieno di nomination come miglior sceneggiatura, migliore regia, ma anche come miglior film in assoluto), “Flee” del danese Jonas Poher Rasmussen (che ha avuto la nomination anche tra i film d’animazione), “La peggiore persona del mondo” del norvegese Joaquim Trier e “Lunana, a yak in the classroom” del butanese Pawo Choyning Dorji.

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Le nomination

Per l’Italia altre due candidature: Massimo Cantini Parrini per i costumi di “Cyrano” e Enrico Casarosa per il film animato Disney “Luca”.

Ad annunciare le 23 nomination sono state oggi alle 14,20 ora italiana in diretta streaming l’attrice Tracee Ellis Ross e l’attore Leslie Jordan. La speranza dell’Italia era che “È stata la mano di Dio”, il lungometraggio sulla Napoli dell’adolescenza del regista snobbato ai Golden Globes ma forte di altre due importanti candidature, i Bafta e i Critics Choice Awards, superasse la shortlist dei film stranieri.

Quest’anno, con l’affluenza al voto “più alta della storia”, i pronostici erano difficili: conseguenza indiretta, come ha spiegato l’Hollywood Reporter, della nuova membership dell’Academy dopo la polemica sugli #OscarSoWhite. Sono cresciuti infatti gli elettori fuori dagli Usa: dal 12% a oltre il 25%, su un totale di circa 10.000. L’effetto si era già visto con i recenti successi di film non in inglese come “Roma” di Alfonso Cuaron (2019), “Parasite” di Bong Joon-ho (2020) e l’anno scorso “Minari”. Nell’equazione è entrata anche la pandemia che ha aumentato l’influenza dei critici, in genere più aperti a valorizzare film stranieri e che stavolta hanno spinto il giapponese “Drive My Car”, entrato nella cinquina per il miglior film internazionale.

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Il sogno del bis

Adesso ci aspetta un altro mese e mezzo di batticuore: è dal 2014, l’anno in cui l’Italia trionfò agli Oscar proprio grazie a Sorrentino con “La grande bellezza”, che un titolo italiano non entrava nella cinquina del miglior film internazionale. Riuscirà il regista napoletano, 51 anni, al suo nono film (Leone d’argento - Gran premio della giuria a Venezia e premio Mastroianni per l’esordiente protagonista Filippo Scotti), a bissare quel successo?

 

 

 

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