Un docufilm sulla "Monna Lisa" di Vermeer: nelle sale solo per un giorno

Un docufilm sulla "Monna Lisa" di Vermeer: nelle sale solo per un giorno
di Sabrina Quartieri
Martedì 6 Gennaio 2015, 11:53 - Ultimo agg. 11 Gennaio, 19:18
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Concluso il tour nei più importanti musei del mondo (con oltre un milione e 200mila visitatori tra Tokyo, New York, Atlanta e Bologna), ‘La Ragazza con l’orecchino di perla’ di Johannes Vermeer torna a casa in occasione della riapertura, dopo due anni di restauri, della olandese ‘Mauritshuis’ a L’Aia, per svelarsi di nuovo in tutta la sua aggraziata bellezza nei cinema italiani (www.nexodigital.it).



Martedì 13 gennaio, solo per un giorno, grazie a ‘Nexo Digital’ e a ‘Mymovies.it’, nelle sale verrà proiettato il docufilm ‘La Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer e altri tesori dal museo Mauritshuis’, un tour che guiderà gli spettatori alla scoperta dei legami tra arte e letteratura, pittura e cinema, immagini e immaginario, anche grazie alle interviste a critici e scrittori. Immancabile l’intervento di Tracy Chevalier, che fece della ‘Monna Lisa del Nord’ la protagonista del suo romanzo da milioni di copie vendute e dal quale fu tratto il celebre film di Peter Webber, interpretato da Scarlett Johansson e Colin Firth.



Oltre all'opera simbolo del pittore di Delft, si potranno ammirare anche altri tesori del museo olandese, come la ‘Lezione di anatomia del dottor Tulp’ di Rembrandt e ‘Il Cardellino’ di Carel Fabritius, un piccolo ma delizioso dipinto appartenente alla produzione artistica del Seicento. I lavori per restaurare e ampliare l'elegante edificio in cui risiede la ‘Mauritshuis’, situato nel centro della città, si sono ispirati al ‘Louvre’ di Parigi. Ripercorrere le sue sale, grazie alle videocamere, significherà esplorarlo con la consapevolezza che le opere che vi sono racchiuse raccontano storie che da secoli stimolano l’immaginazione di scrittori e registi.



Spesso indecifrabili e misteriosi, quadri come il celebre dipinto di Vermeer noto anche come ‘La Ragazza col turbante’, rappresentano ciò che gli studiosi definiscono un ‘tronie’, un genere molto diffuso nell’Olanda del Seicento, ovvero un ritratto in costume storico o esotico. Questa opera in particolare, che ricorda la moda turca dell’epoca, raffigura il volto idealizzato della fanciulla e il suo insolito e luminoso abbigliamento (dal grosso orecchino in perla al copricapo a turbante, realizzato con panni gialli e azzurri), che offrono alla tela un carattere di silenzioso mistero. Un’aura di pace e di armonia pervade l’immagine intrisa di luce con delicatezza: il modo in cui la giovane donna volge il capo verso lo spettatore, con le labbra carnose umide e socchiuse, ha da sempre assecondato la fantasia di chi la osserva, contribuendo alla straordinaria popolarità di quello che è considerato il capolavoro di Vermeer.