Russia, la programmazione dei cinema diventa «strumento di propaganda»

Russia, la programmazione dei cinema diventa «strumento di propaganda»
Martedì 22 Marzo 2022, 15:18 - Ultimo agg. 23 Marzo, 19:30
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Cinema nostri, regole nostre. È questo il diktat imposto da Vladimir Putin per il settore della distribuzione cinematografica russa che nei prossimi giorni cambierà la sua intera programmazione.

I cinema russi, in alternativa alle novità mondiali della distribuzione cinematografica americana ed europea, proietteranno anteprime russe e successi cinematografici degli anni passati, classici sovietici, oltre a blockbuster di Bollywood, film sudcoreani, dell'America Latina e di altri paesi non occidentali . La notizia è trapelata su Vedomosti, il quotidiano economico della Russia, affiliato allo stesso editore del Financial Times e del The Wall Street Journal. Secondo la fonte russa, sono cinque le reti cinematografiche più grandi del paese che hanno sposato l'iniziativa: Cinema Park, Formula Kino, Premier Hall, Karo, Kinomax e Cinema Star.

«Stiamo lavorando con distributori e titolari dei diritti, come Mosfilm, per sviluppare un'offerta alternativa. Una volta c'erano code per Bollywood nei cinema, il che indica l'interesse per questo contenuto. La cosa principale ora è eseguire la programmazione e i controlli sul fronte marketing», ha affermato Olga Zinyakova, presidente della catena di cinema Karo, la quale ha poi precisato che si prevede di mantenere i prezzi pre-crisi per i biglietti del cinema, così come per i prodotti bar dei cinema, poiché ora le sale cinematografiche non hanno contenuti molto richiesti dagli spettatori.

Vadim Vereshchagin, direttore generale del più grande distributore di film russi Central Partnership (Tspsh), sta portando avanti una politica nazionalista, sponsorizzando la pellicola russa «I Want to Get Married»: la commedia vede protagonisti Milos Bikovich e Kristina Asmus ed è sponsorizzata dal ministero della Cultura che ha sovvenzionato il progetto. Inoltre, torneranno a essere distribuiti film di successo nazionali: Kholopa, Movement Up, Batyu e Sёstry. Nell'ultima pellicola citata, l'attore Sergej Sergeevič Bodrov recita una battuta ampiamente utilizzata sui canali principali della tv russa nei talk show di propaganda militare: «Durante la guerra, non si dovrebbe parlare male dei nostri.

Mai. Anche se stanno sbagliando». Una scelta non casuale di sicuro.

«Il compito è supportare la distribuzione cinematografica russa, per farla rimanere a galla», ha spiegato il direttore generale del Tspsh. «Sosteniamo la decisione dei distributori di spostare le uscite dei film russi in date precedenti», ha affermato Svetlana Maksimchenko, capo del Dipartimento di Cinematografia del Ministero della Cultura. 

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Ma che periodo vive il cinema in Russia dal punto di vista economico?

Sono i film stranieri, e principalmente quelli hollywoodiani, che costituiscono la base dell'economia della distribuzione cinematografica russa. Pertanto, secondo lo State Film Fund, alla fine del 2021 rappresentavano il 74,4%, nel 2019 pre-pandemia quasi il 78%. La distribuzione cinematografica russa non si è ancora ripresa dal periodo covid: nel 2021 il botteghino è stato di quasi 41 miliardi di rubli, il 26,6% in meno rispetto al 2019. Dunque, l botteghino dei film russi nella distribuzione di film stranieri è in calo per il secondo anno consecutivo.

Le perdite dei cinema russi nel marzo 2022 a causa della cancellazione dei blockbuster hollywoodiani potrebbero ammontare a 5 miliardi di rubli (circa 35 milioni di euro, ndr), stima Alexander Nechaev, caporedattore della pubblicazione di settore Bulletin of the Movie Distributor. 

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