Sean Connery fa 90. Il mitico 007 che indossava i calzini rovesciati

Sean Connery compirà 90 anni il 29 agosto prossimo
Sean Connery compirà 90 anni il 29 agosto prossimo
di Leonardo Jattarelli
Lunedì 17 Agosto 2020, 11:46 - Ultimo agg. 11:50
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Come si festeggia, in quale modo si può dire “buon compleanno mister Bond” all’impassibile scozzese di 90 anni Sean Connery? Il suo nome è un breve scioglilingua. Solo a nominarlo nasce d’istinto un inchino regale davanti ad un tale Golem del cinema mondiale. Si sarebbe tentati di sussurragli all’orecchio che è stato, anzi è, la combinazione numerica più magica che la nostra vita possa avere impressa tra cuore e cervello: 007. Il più grande 007 prestato al cinema dalla penna di Ian Fleming. Ma c’è molto di più in questo elegante signore che il 29 agosto prossimo festeggerà chissà dove i suoi “9 più 0” che non si possono neanche nominare. 
In Sean Connery c’è sempre stato qualcosa di enigmatico, di impalpabilmente misterioso, di fascinosamente ultraterreno che lo ha reso icona di bellezza e carisma, prototipo di perfezione. Incute timore e rispetto solo a guardarlo il papà di Indiana Jones, il monaco de Il Nome della Rosa, il poliziotto incorruttibile ne Gli Intoccabili
Doveva fare il calciatore, voleva fare il calciatore; poi, chissà perché, è piombato sul grande schermo e tutto ha avuto inizio.


Un cenno sulla sua vita è d’obbligo visto che siamo alla soglia dei Novanta. Nato a Edimburgo in una famiglia operaia, si dà da fare in tanti piccoli lavori, posa come modello per la scuola d’arte della città e inizia a lavorare nello spettacolo con una parte nel musical South Pacific nel 1953. Durante la tournée del film conosce l’attore Michael Caine che diventerà uno dei suoi migliori amici. Nel 1962 Sean Connery ottiene il ruolo che gli cambia la vita e che lo trasforma in un sex symbol: quello della spia James Bond in Agente 007-Licenza di uccidere. L’attore vestirà gli eleganti panni di 007 per sei volte, più una settima al di fuori della saga originale, fino a quando la paura di rimanere incasellato in quel ruolo non lo porta a cercare nuovi personaggi. Negli anni 70 lavora con i registi più importanti, da Sidney Lumet in Assassinio sull’Orient Express (1974) a John Milius in Il vento e il leone  (1975), da John Huston in L’uomo che volle farsi re (1975) a Richard Attenborough in Quell’ultimo ponte (1977).

Hollywood lo venera: nel 1986 recita in due film di grande successo: Highlander – L’ultimo immortale insieme a Christopher Lambert e Il nome della rosa, il giallo tratto dal best seller di Umberto Eco. L’anno dopo arriva anche la consacrazione ufficiale: il ruolo del poliziotto irlandese in Gli intoccabili di Brian De Palma gli fa vincere l’Oscar come miglior attore non protagonista e un Golden Globe. Nel 1989 Spielberg lo sceglie per interpretare uno dei personaggi più amati dei suoi film, quello di Harry Jones sr, il papà di Indiana Jones in L’ultima crociata. Negli anni successivi ha recitato in gradi blockbuster come Caccia a ottobre rosso (1990) e piccoli film molto apprezzati come Scoprendo Forrester (2001). Eccolo il Duemila, e niente sarà come prima per Sean che inizierà ad odiare quelli lì («quegli idioti che fanno ora film a Hollywood») rifiutando addirittura il ruolo di Gandalf in Il signore degli anelli. Poi sarà il ritiro ufficiale dalle scene, nel 2006, e l’inizio di una privacy sempre più impenetrabile.
Tutte le tv del mondo omaggeranno Connery e così anche Sky che da lunedì 24 a venerdì 28 agosto su Sky Cinema Collection, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su Now TV, manderà alcuni film del grande attore premio Oscar. Tra le tante pellicole,il capolavoro di Brian De Palma The Untochable in cui recita accanto a Kevin Costner e Robert De Niro; Agente 007, licenza di uccidere con Ursula Andress, il primo storico film della saga dedicata a James Bond; La Casa Russia, la spy story con Michelle Pfeiffer tratta dal romanzo di John Le Carré e 1855 – La grande rapina al treno con Donald Sutherland, l’adattamento della rocambolesca avventura raccontata in un romanzo di Michael Crichton, qui anche alla regia.
Ci saranno altri cult come Il primo cavaliere , film d'avventura ambientato alla corte di Re Artù, interpretato da Connery, e con Richard Gere e Julia Ormond, il western con Brigitte Bardot Shalako, la storia di formazione diretta da Gus Van Sant, Scoprendo Forrester e Scherzi del cuore, l’affresco sentimentale su ogni sfumatura dell’amore che sia avvale di un cast stellare che comprende, oltre a Connery, Angelina Jolie e Dennis Quaid. 


Ma dove è ora il roccioso, non troppo affabile Sean Connery? Il premio Oscar che conta nella sua collezione anche tre Golden Globe e due Premi BAFTA, girò il suo ultimo film nel 2003, quando fu protagonista di La leggenda degli uomini straordinari e nel 2012 diede voce al protagonista del film d’animazione Sir Billi, di cui fu anche produttore esecutivo. Poi il buio. Si parlò di una sua presunta malattia e alcuni avanzarono l’ipotesi che si trattasse di Alzheimer. Ipotesi che sembrano tuttora infondate; nel 2017 gli ultimi scatti lo ritraggono con la moglie Michelin Roquebrune mentre si gode la prima partita degli US Tennis. Connery è seduto tra il pubblico, indossa una coppola grigia, applaude e si gode il match. Prima dell’inizio dell’incontro, in sottofondo è partita la canzone del suo James Bond e Connery si è emozionato regalando al pubblico uno dei suoi sorrisi indimenticabili.

Poco tempo dopo, si torna a parlare di Sean quando appare l’annuncio della vendita della sua villa di lusso. Acquistata nei primi anni Settanta in Costa Azzurra, la villa fu spesso il rifugio dell’attore e nell’ 83 divenne anche set per alcune scene di Mai dire mai, uno dei tanti film della saga di James Bond.
Situata su un promontorio a picco sul mare, nei pressi di Nizza, la villa conosciuta col nome di La Roc Fleuri è un capolavoro in stile Belle Epoque. Dagli splendidi giardini si scende sino alla spiaggia sottostante attraverso un suggestivo sentiero panoramico privato. Pur avendo mantenuto la sua facciata d’epoca, internamente la villa ha assunto un mood contemporaneo con ogni genere di lusso e comfort. Si leggeva nell’annuncio: «Come piscina interna coperta, palestra e sauna. Ma ha mantenuto alcuni tocchi della casa originaria come i pavimenti in legno a listoni larghi, le grandi finestre e un ascensore interno per collegare i cinque diversi livelli. Con una superficie interna di quasi 1.000 metri quadri, dispone di cinque camere da letto di cui una sontuosa camera padronale che occupa un intero piano, con terrazza panoramica privata e due sale da bagno. All’esterno nel terreno privato di oltre 5.000 metri quadrati si trova una suggestiva piscina d’acqua salata e due dependance indipendenti».


Ufficialmente, Sean Connery sostò poche volte a Roma. La sua visita più famosa fu indubbiamente nel ‘63 in compagnia di Ursula Andress per presentare il suo leggendario Licenza di uccidere.
Lo incontrammo molti anni dopo, 38 per l’esattezza, quando sbarcò nella Capitale per presentare il film Scoprendo Forrester di Gus Van Sant. Maglione marrone scuro, camicia a scacchi blu e verde, pantaloni pastello grigi, scarpe da gentleman di campagna, quel giorno il signor Sean Connery aveva un particolare che non poteva non saltare all’occhio: James Bond indossava calzini corti rovesciati. Incredibile come un paio di calzini corti avessero potuto attirare l’attenzione più di una qualsiasi immagine del divo-mito ben riposta nella memoria, più del classico Don Perignon del ‘64 che James sorseggiava tra una conquista e l’altra. Perché a Connery-Bond questa non la si poteva proprio perdonare. Ma lui non si scompose, sorrise divertito e spiegò. Mr. Connery, ma lei indossa i calzini al contrario... «E allora? Sono cinquant’anni che li porto così. Perché le cuciture sono anche eleganti, ma all’interno fanno male ai piedi. E così ho pensato di regalare questa abitudine anche al mio Forrester». La chiacchierata fu lunga e Connery alla fine parlò anche dei suoi maestri: «Ne ho avuto uno in particolare, lo scrittore Robert Anderson. Quando ero arruolato in Marina e navigavo nel Pacifico e non sapevo ancora cosa fare nella vita, se il calciatore o l’attore. Mi consigliò dodici libri da leggere. Seguii il suo consiglio. Il resto lo conoscete». 
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