Sharon Stone esclusa dal sito di appuntamenti Bumble: la denuncia dell'attrice sui social

Sharon Stone esclusa dal sito di appuntamenti Bumble: la denuncia dell'attrice sui social
Sharon Stone esclusa dal sito di appuntamenti ​Bumble: la denuncia dell'attrice sui social
Lunedì 30 Dicembre 2019, 12:07 - Ultimo agg. 14:37
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Sharon Stone esclusa da un sito di appuntamenti. Sembra incredibile, ma all'attrice, produttrice cinematografica ed ex modella statunitense, è stato chiuso l'account di Bumble, l'applicazione e rete sociale che permette e facilita l'incontro e la comunicazione tra gli utenti. È la Stone stessa a denunciare sui social l'accaduto: «Sono andata a controllare la lista degli appuntamenti di Bumble e ho scoperto che hanno chiuso il mio account», ha scritto. «Alcuni utenti hanno cominciato a scrivere che il mio profilo fosse falso. Ehi Bumble, mi stai escludendo? Non chiudermi fuori dall'alveare».

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La star di Basic Instinct è ricorsa a Twitter per protestare ed è stata subito riammessa, con gli auguri della direttrice editoriale Clare ÒConnor: «Spero che tu possa trovare il tuo tesoro». «... hanno chiuso il mio account. Alcuni utenti hanno riferito che non potevo essere io! - ha twittato l'attrice 61enne ai suoi 127.291 follower, secondo quanto riporta la Bbc online -. Ehi bumble, mi stai escludendo?...». Ma il blackout è durato poco: «Fidati di noi, sicuramente ti vogliamo sull'alveare», le ha risposto ÒConnor. Sharon Stone è stata sposata due volte: prima con il produttore Michael Greenburg e poi con il giornalista Phil Bronstein, dal quale ha divorziato nel 2004.
E in passato non ha fatto segreto del suo status di single: nel 2014 ha detto di essere «disponibile per appuntamenti» e l'anno scorso, durante il Late Late Show con James Corden ha svelato di essere ancora alla ricerca della sua metà svelando «mi piacciono alti».


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Quanto accaduto alla Stone evidenzia la volontà di Bumble e di altre app di matchmaking di eliminare i numerosi profili fake riscontrati nel corso del tempo. Quest'anno le app di incontri sono state infatti sottoposte a un controllo più attento: la Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha citato in giudizio il proprietario di Tinder Match Group Inc. per aver ingannato gli utenti utilizzando messaggi provenienti da account falsi, così da incoraggiare le persone ad abbonarsi. La Rimberg International Corp., che possiede Bumble insieme all'app per incontri gay Chappy e Badoo, con sede a Londra, vorrebbe provare a tenere il loro sito più pulito possibile. 

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