Shia LaBeouf recita Padre Pio e si converte: «Prima pensavo al suicidio, avevo una pistola sul tavolo»

Shia LaBeouf recita Padre Pio e si converte: «Prima pensavo al suicidio, avevo una pistola sul tavolo»
Shia LaBeouf recita Padre Pio e si converte: «Prima pensavo al suicidio, avevo una pistola sul tavolo»
di Vittorio Sabadin
Sabato 27 Agosto 2022, 12:54 - Ultimo agg. 2 Settembre, 08:32
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L’attore americano Shia LaBeouf si è convertito alla Chiesa Cattolica Romana mentre girava il film nel quale interpreta Padre Pio. Lo ha rivelato lo stesso LaBeouf in una intervista all’arcivescovo americano Robert Barron, i cui video della trasmissione World on Fire su Youtube sono seguiti da quasi tre milioni di persone.

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Shia LaBeouf convertito: il protagonista del Padre Pio di Abel Ferrara

Il film su Padre Pio, diretto da Abel Ferrara, è molto atteso alla imminente Mostra di Venezia, e più se ne parla e meglio è. Ma la rivelazione di La Beouf è apparsa molto sincera, e a tratti commossa. In passato l’attore si era già dichiarato prima ebreo e poi cattolico, e l’adesione alla Chiesa Cattolica Romana è avvenuta in seguito alla sua permanenza in un convento di frati cappuccini, nel quale il regista Ferrara l’ha rinchiuso perché si preparasse meglio alla parte.

Arrestato più volte, finito nei guai per risse e comportamenti molesti, denunciato da almeno due sue ex per abusi e violenze, LaBeouf era diventato famoso per la sua partecipazione a Transformers e per il ruolo del figlio di Indiana Jones nel “Teschio di cristallo”, ma la sua carriera era arrivata a un punto morto proprio a causa dei suoi incontrollabili comportamenti, dovuti, si dice, a stress post traumatico.

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L'intervista all'arcivescono Barron

All’arcivescovo cattolico Barron, noto per le sue posizioni conservatrici, l’attore ha confessato di essere arrivato al «punto più basso» della sua vita e di avere pensato al suicidio poco prima che Ferrara lo scegliesse per il ruolo del santo di Pietrelcina. «Avevo una pistola sul tavolo», ha detto «non volevo più vivere. Provavo una vergogna come non l’avevo mai provata prima, il tipo di vergogna che ti fa dimenticare di respirare.

Non sapevo più dove andare. Poi tutto quanto è accaduto, e ho percepito questo grande desiderio di farcela».

Nel convento alla periferia di Los Angeles, l’attore ha trovato per alcuni mesi la pace di cui aveva bisogno. Si è confrontato, ha raccontato, con persone più disperate di lui che avevano trovato conforto nella fede. «Quando ho deciso di fare il film», ha spiegato «non l’ho fatto pensando a Dio, ma alla mia carriera. Era l’ultima fermata del treno, non sapevo dove andare. Ora so che Dio stava usando il mio ego per portarmi a lui, portarmi via dalla bramosia del mondo. Non sarei andato nel monastero se avessi pensato solo a salvare la mia carriera». I frati lo hanno accolto con amore e l’hanno pregato di non tradire la figura del Santo che apparteneva al loro ordine perché «ci resta solo lui».

Nato a Pietrelcina nel 1887 e morto nel 1961, Padre Pio è uno dei più venerati santi italiani e a San Giovanni Rotondo, nei luoghi nei quali ha operato e ha mostrato le stigmate alle mani, si recano ogni anno in pellegrinaggio centinaia di migliaia di fedeli. Papa Giovanni Paolo II lo ha beatificato nel 1999 e canonizzato nel 2002. Il film di Ferrara indagherà anche sul clima politico che si respirava intorno al frate durante il Fascismo, e giustificherà le opere di bene indipendentemente dai mezzi con i quali sono state realizzate, come forse bisognerebbe sempre fare. Ma il film è atteso al varco, e ci saranno polemiche.

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