Siae, italiane in fuga dal cinema, persi 8 milioni: il calcio è sempre il primo amore

Siae, italiane in fuga dal cinema, persi 8 milioni: il calcio è sempre il primo amore
Mercoledì 10 Luglio 2019, 11:49 - Ultimo agg. 11:53
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Bene musica e teatro, resiste lo sport, ma il cinema è in profondo rosso. È un'Italia a luci e ombre quella che emerge dall'Annuario dello Spettacolo Siae 2018 presentato oggi a Roma. Si disertano le sale, che perdono 8 milioni di ingressi, mentre nessun film italiano entra nella top ten del botteghino. E si conferma l'amore per lo stadio, che non si abbandona neppure se i prezzi crescono. Nei consumi della cultura però emerge anche un'Italia divisa. Con un nord, Milano in testa, che traina e spende. E un sud che fatica.

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In generale, spiegano gli esperti della Società degli autori e degli editori, nel 2018 diminuisce l'offerta di spettacolo ed eventi (-2,86% rispetto al 2017) anche se il numero dei biglietti venduti rimane più o meno uguale. In compenso, complice l'aumento dei prezzi, si rimpinguano gli incassi al botteghino (+ 5,90%) e cresce del 5,70% la spesa del pubblico (un indicatore che al prezzo del biglietto aggiunge i soldi spesi per i servizi in più offerti dagli spettatori, dal bar al guardaroba). Un segnale, spiegano dalla Siae, che fa pensare che «in Italia c'è un pubblico sempre più attento ed esigente, disposto a spendere di più per eventi di cultura e di intrattenimento. Ma anche che si sta progressivamente allargando la forbice tra chi può permettersi di partecipare agli eventi ed una fascia sempre più ampia della popolazione che invece ne resta esclusa per motivi economici».

Tra i dati più positivi ci sono quelli della musica, ed in particolare dei live che vedono aumentare di un milione gli ingressi (+12%) - a fronte di un prezzo medio passato da 32,66 euro a 34,49- mentre schizzano verso l'alto la spesa al botteghino (+18,26%) e la spesa del pubblico (+17,28%). I segnali negativi, intanto, vengono tutti o quasi dal cinema, che nel 2018 deve fare fronte ad una perdita di incassi che si avvicina ai 40 milioni di euro. Eppure il cinema resta lo spettacolo di gran lunga più diffuso in Italia (oltre 3 milioni di proiezioni nel 2018, in pratica il 73% degli eventi di spettacolo organizzati nel Paese) e anche il più seguito (quasi il 40% dei biglietti e degli abbonamenti venduti) oltre che il più economico, con un prezzo medio di 6,32 euro che a dispetto dell'aumento rimane tra i più bassi. Quanto alle città, è Milano a svettare su tutte, se non per l'offerta di spettacoli (dove ancora prevale la capitale) nel numero di biglietti staccati e soprattutto negli incassi e nella spesa del pubblico, che stacca di gran lunga ogni altro centro italiano. Infine i prezzi, nota dolente, aumentati quasi in ogni settore (in controtendenza ci sono proprio il cinema e le discoteche anch'esse in crisi) ben più del tasso di inflazione che nel 2018 è stato dell'1,2%. «L'auspicio - commentano il presidente Mogol e il direttore generale Gaetano Blandini - è che questa dettagliata raccolta di dati possa portare a conoscere con sempre maggiore rapidità le dinamiche e le forze che agiscono in questo settore strategico per il nostro Paese: una profonda conoscenza che può portare a politiche via via sempre più mirate all'incremento del nostro patrimonio culturale ed una sua sempre maggiore diffusione».


 

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