Trasversale è la chiave di lettura di Mister Felicità (nei cinema dal 1 gennaio prodotto da Cattleya e Rai Cinema) che mette d'accordo adulti e piccini con scene confezionate per non scontentare nessuno. C'è un po' di parodia sulla criminalità e su Gomorra, un po' di sketch fumettistici, un po' di espressioni napoletane, un po' di azione western, un po' di romanticismo e tanto buonumore. Il regista Alessandro Siani si prende gioco anche delle chiacchiere da bar e di un linguaggio, velato e aleatorio, che dice e non dice, spesso abusato dallo sport e dalla politica, traducendolo in tormentoni come: «Se deve pattinare pattinerà, se non deve pattinare non pattinerà», che chiude il film quasi annullando ogni regola di felicità, come se in fondo le cose andassero come devono andare.
Questa volta il film non è una favola a cui Siani ci aveva abituati con i precedenti lavori, anche se riesce comunque a commuovere ed emozionare, come nella scena della caduta della pattinatrice interpretata da Elena Cucci ("pattinattrice", per essersi esibita realmente sui pattini nel film), ma piuttosto una commedia che ha fatto voto di ilarità. Un film per tutti, un «marchio di fabbrica»: «Nei miei film - garantisce Siani - non ci sono parolacce, volgarità e battute a doppio senso". La pellicola affronta i piccoli problemi campani che ormai sono "internazionali - rileva il regista - abbiamo tutti problemi di banche e di bancarelle. È la globalizzazione».
Siani, Mister Felicità consiglia:
«Il lavoro gratis non dà la felicità»

di Francesca Cicatelli
Giovedì 29 Dicembre 2016, 19:07
- Ultimo agg. 19:59
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