Paolo Sorrentino stregato dalla sirena Partenope: ecco il nuovo film su Napoli

Già scelti i protagonisti: c'è il napoletano Giampiero De Concilio, classe ‘99

Il regista Paolo Sorrentino
Il regista Paolo Sorrentino
di Alessandra Farro
Domenica 11 Dicembre 2022, 22:41 - Ultimo agg. 13 Dicembre, 07:33
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Napoli è composta da una rete inestricabile di vicoli e delitti (copyright Lina Wertmuller) che si incontrano e si disperdono. Allo stesso modo le sue origini sono intrise di leggende e miti e misfatti che si annodano e si slegano tra le acque e i sotterranei. Le produzioni cinematografiche, autoctone, italiane, europee, hollywoodiane sono sempre più affascinate dalla città porosa, non soltanto per le sue «location», ma anche per le storie che le ruotano intorno, come ha appena dimostrato nei cinema il Marco D’Amore di «Napoli magica», come confermeranno la serie «Uonderbois» su Disney Plus o «Equalizer 3» con Denzel Washington. 

Ma servono maestri per azzardare racconti meno occasionali, per immaginare un film come «voce di dentro» della metropoli più definita e meno definibile del mondo. Così, dopo aver raccontato in «È stata la mano di dio» la «sua» Napoli anni Ottanta, tra dolore privato e trionfo collettivo (Maradona), tra educazione sentimentale e spettacolare (Antonio Capuano), tra una Luisa Ranieri statuariamente nuda e un munaciello degno del Pino Daniele di «Bella ‘mbriana», Paolo Sorrentino ha deciso di dedicare un altro film alla sua città, addirittura narrando il mito di Partenope, la sirena che ha dato origine a Napoli.

O che da lì partirà, visto che nel trattamento, ancora da stendere, si viaggerebbe nelle epoche, nel tempo, magari incontrando persino San Gennaro. 

Il progetto, compreso il titolo, è un work in progress, ma la macchina produttiva ormai è avviata. Le riprese potrebbero partire entro l’estate dell’anno prossimo in città, tra il lungomare, castel dell’Ovo, borgo Marinari, centro storico, l’università, il duomo. 

Attualmente il regista partenopeo premio Oscar è impegnato con il progetto Netflix di «Sue», protagonista Jennifer Lawrence. Scritto da Lauren Schuker Blum, Rebecca Angelo e John Logan, il film ripercorrerà le gesta di Sue Mengers, una delle agenti più leggendarie nella storia di Hollywood tra gli anni Sessanta e i primi anni Ottanta: tra i suoi clienti Barbra Streisand, Michael Caine, Cher, Joan Collins, Brian De Palma, Faye Dunway, Gene Hackman, Steve McQueen, Sydney Lumet, Burt Reynolds e Gore Vidal. Nata il 2 settembre 1932 da una famiglia ebrea in Germania è scomparsa a 66 anni il 15 ottobre 2011 per via di un cancro. Le riprese dovrebbero scattare ad inizio anno nuovo.  

Solo dopo il cineasta potrà occuparsi del suo ritorno a Napoli. Intanto, però, i protagonisti del film in questione sarebbero già stati scelti: il partenopeo Giampiero De Concilio, classe ‘99 (visto in «Un giorno all’improvviso» e «Gomorra 5»), vestirà i panni di un quarantenne, e quindi, probabilmente, verrà invecchiato per adattarsi al personaggio, mentre a interpretare l’ammaliante sirena, una modella ventenne napoletana, il cui nome è ancora top secret. Già partiti i casting per comparse e ruoli minori, come annuncia Klab4 Film sui social, sia pur senza specificare che si tratta di un lavoro di Sorrentino: «Lunedì 5 dicembre dalle 15.30 alle 21.00 torniamo alla nostra amata Edenlandia per un nuovo casting. Per un film di prossima realizzazione vorremmo incontrare ragazzi (maschi) d’età compresa tra i 16-22 anni. Non si tratta di comparse ma di ruoli ed il regista cerca volti anche tra i non professionisti ed i non attori. Il casting è ovviamente, come sempre, totalmente gratuito. Tutte le info nel volantino che vi preghiamo di diffondere tra amici ed associazioni».

 

Chissà se il racconto di Sorrentino partirà dal cuore spezzato di Partenope, che perdutamente innamorata di Ulisse, non riesce ad accettare il suo rifiuto e si abbandona alla corrente del mar Tirreno fino a raggiungere l’isolotto di Megaride, oggi borgo Marinari, dove si lascia morire e il suo corpo si dissolve – la testa sull’isolotto, il corpo lungo la costa – dando vita al golfo di Napoli. Oppure dall’uovo di sirena che secondo Virgilio sarebbe custodito in una gabbia posta nei sotterranei di Castel dell’Ovo. Oppure, ancora, dalla teoria di Matilde Serao secondo cui Partenope non è mai morta, ma continua ad alimentare con la sua luce la città, rendendola bella e dannata come la sirena che l’ha partorita.

Oppure ancora... con un maestro come Sorrentino, si sa, tutto è possibile, persino immaginare una sirena nella Napoli dei giorni nostri. Sia come sia, se il progetto andrà in porto, lo scopriremo solo vivendo.

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