Valentina Lodovini: «Ho imparato il napoletano da Pietro Savastano. Il Sud non è di serie B»

Valentina Lodovini: «Ho imparato il napoletano da Pietro Savastano. Il Sud non è di serie B»
di Francesca Cicatelli
Mercoledì 10 Febbraio 2016, 17:15 - Ultimo agg. 19:55
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Tra pulsioni criminali e storie di neofamiglie borghesi si snocciola la camorra senza sedurre il pubblico alla sua esaltazione. "I Milionari" va in controtendenza a Gomorra e racconta un antieroe, in cui ci si immedesima e che prende le distanze dalla criminalità.

«Vorrei che tra 30 anni si guardasse a "I Milionari" come oggi si guarda a "Il Camorrista" di Tornatore» dice il regista Alessandro Piva, che a Tornatore dedica un ringraziamento speciale per i suggerimenti dati al film dopo "un pellegrinaggio con le attrezzature in spalla, attraverso un ponticello verso la sua casa-città in Sicilia impossibile da raggiungere se non a piedi". «La gioventù campana è messa alla prova qui più che altrove. Napoli è un concentrato della storia del nostro Paese», racconta ancora Piva alla prima del suo gangstar drama all'americana, da domani nelle sale cinematografiche.  

Un film consigliato ai giovani dal protagonista Francesco Scianna che, per prepararsi, ha «vissuto per un periodo a Napoli» facendo anche scorpacciate di cd dei cantanti neomelodici, mentre Valentina Lodovini è ricorsa ad un coach speciale: Fortunato Cerlino (il Pietro Savastano di Gomorra). «Ho difficoltà - spiega la Lodovini - a trovarmi in un cast napoletano, mi sento in debito e ho insicurezze come donna e come attrice. Ma con loro mi sono sentita a casa». Lei d'altronde ci tiene a far bene. E' un'attrice che studia e una donna impegnata con tanti interessi: «Ci tengo alla politica. Sono un'amante del cinema civile - dice - perché mi piace essere una cittadina fiera. Urlo, lotto. Lo Stato dovrebbe essere più presente in Italia. Mi arrabbio per le distinzioni tra Nord e Sud che hanno reso l'Italia meridionale quasi un Paese di serie B. Al meridione non ci sono cittadini di serie B».  

I due protagonisti non hanno provato troppo insieme: «Siamo due attori che studiano abbastanza prima di andare sul set - rivelano -  è bello sorprendersi in scena e vedere se si può creare una magia». «La sera prima delle riprese l'ho portata a mangiare giapponese - racconta sorridendo Scianna - ma ci siamo fermati lì». Nel cast, tra gli altri, Carmine Recano e Francesco Di Leva, ma anche Gianfranco Gallo e Sasà Striano, che rivendicano il valore e la dignità degli attori partenopei: «Il cast napoletano? Questa espressione mi fa sentire come se mi trovassi in una riserva indiana.

Vorrei che un giorno gli attori napoletani non fossero utilizzati solo per film girati all'ombra del Vesuvio».

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