Don Winslow: «Così l'America ha schivato una pallottola»

Don Winslow: «Così l'America ha schivato una pallottola»
Don Winslow: «Così l'America ha schivato una pallottola»
di Francesco Musolino
Venerdì 12 Febbraio 2021, 11:21 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 21:47
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«L'America ha sfiorato un proiettile, non saremmo sopravvissuti ad altri quattro anni di Trump». Newyorchese, 67enne, Don Winslow è considerato l'autore crime più quotato al mondo. I suoi libri sono venduti in trenta paesi e oggi torna in libreria con Ultima notte a Manhattan (Einaudi pp.360 18,50 tr. Alfredo Colitto) sfoderando un parallelo suggestivo fra il genere poliziesco e la musica jazz. Al centro dell'intreccio troviamo l'ambizioso senatore Joe Keneally e l'ex agente Cia, Walter Withers, le cui parabole si incroceranno quando l'Fbi si adopererà a suon di misticazioni, per fermare la scalata alla Casa Bianca del senatore.

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Winslow che oggi vive in California e in passato è stato anche un investigatore privato e una guida per safari ha preso una netta posizione politica durante la presidenza Trump, affrontando i suoi sostenitori a viso aperto, sino al tweet del 9 gennaio in cui ha messo in palio una ricompensa di 20mila dollari per scoprire il nome dell'agente di polizia che durante l'assedio a Capitol Hill posava con la folla inferocita. In questa intervista esclusiva per Il Messaggero l'autore guarda al futuro - «voglio un'America con più donne al potere e maggiore rappresentanza alle minoranze» e sul secondo impeachment per Donald Trump, dichiara: «I senatori repubblicani sono codardi e ipocriti».
Mr. Winslow, cos'ha provato mentre il presidente Joe Biden stava giurando sulla Bibbia?
«Ero molto felice e commosso. Anzi, sollevato. In questa elezione c'erano in ballo le sorti della nostra stessa democrazia».
Addirittura?
«Abbiamo schivato un proiettile, e non di molto. Oggi penso che il peggio sia passato ma sono ancora turbato dal fatto che settantaquattro milioni di americani abbiano votato per Trump. Il Partito Repubblicano è impazzito. Con Biden il paese ha raddrizzato la sua nave, ma siamo ancora in mare mosso».
Su Twitter ha promesso 20mila dollari di ricompensa e nel giro di poche ore è saltato fuori il numero identificativo dell'agente che posava con gli assalitori di Capitol Hill. Lo rifarebbe?
«Sì. Capiamoci, non ho mai voluto essere un personaggio politico, ho sempre desiderato essere un narratore. Ma alcuni degli argomenti di cui scrivo - in particolare la guerra alla droga - mi hanno spinto a prendere delle posizioni pubbliche. Quando Trump è stato eletto, siamo entrati in un frangente straordinario che ha richiesto risposte straordinarie».
Quindi?
«Sì, rifarei tutto daccapo. Ma sinceramente, spero di non doverlo fare mai più».
Veniamo al suo nuovo libro. Sembra che lei dica non credete alla perfetta facciata dell'America. È così?
«Sicuro. Amo il mio paese e mi considero un patriota, vorrei che sempre fossimo degni dei nostri ideali più alti. Ma la storia è chiara, fin troppe persone sono state escluse dal sogno americano».
Cosa propone?
«Prima che il problema possa essere risolto, è necessario riconoscerlo e non c'è niente di antipatriottico in questo. Non credo affatto all'eccezionalismo americano (la teoria coniata da Tocqueville secondo la quale gli Stati Uniti sarebbe superiori alle altre nazioni, ndr). Scelgo di vivere qui, spero di restarvi ma non credo che questo paese abbia il monopolio delle buone idee».
Lei è l'autore crime più quotato al mondo. Cosa la motiva?
«Sono ispirato dai grandi scrittori che sono venuti prima di me. È un percorso che non finisce mai».
Il suo segreto?
«Mi piace davvero ciò che faccio. Questo è il lavoro che volevo fare da tutta la vita quindi ogni giorno cerco di scrivere le migliori storie che posso e cerco di farlo meravigliosamente».
In Ultima notte a Manhattan c'è un gioco di prospettiva e un gran ritmo che richiama le note jazz di quegli anni. È così?
«Esatto. Penso che la scrittura poliziesca sia molto simile al jazz: c'è una progressione di accordi e poi, improvvisiamo. Il jazz mi ha ispirato davvero e per entrare nel giusto mood ho ascoltato la musica di quell'epoca, una questione di vibrazioni. In termini di voce, penso che lo stile segua la storia. Scrivo molto velocemente sulle prime bozze e poi continuo a lavorarle, cercando di modellare la voce parola per parola, a volte sillaba per sillaba».
Si rilegge ad alta voce, come Flaubert?
«Lo faccio. Leggo spesso ad alta voce - non ascolterò necessariamente le note giuste, ma quasi sempre troverò quelle sbagliate. In ogni caso, la voce dovrebbe essere come la musica. Non sempre ci arrivo, ma ci provo».
Torniamo all'attualità. Il presidente Biden sta spingendo per una massiccia vaccinazione degli americani. Il Covid-19 fa ancora paura?
«Sì, decisamente. Non siamo vicini alla sua conclusione. Tuttavia, per la prima volta provo un cauto ottimismo».
Perché?
«Perché Biden non nega l'esistenza del virus o la gravità della situazione. Sta dando l'esempio, ha un piano, è un politico responsabile. Tutto ciò contraddice la condotta del presidente precedente, la cui negligenza volontaria e narcisistica è responsabile di migliaia di morti che avremmo potuto evitare».
Cosa accadrà con il secondo impeachment contro Trump?
«Sfortunatamente, non sono ottimista sul fatto che un numero sufficiente di senatori repubblicani possa votare per condannarlo. Sono semplicemente codardi e ipocriti, la storia li giudicherà duramente».
Ma era necessario metterlo sotto accusa?
«Assolutamente. Da un punto di vista morale e legale, non potevamo semplicemente accettare ciò che è successo il 6 gennaio con l'assalto a Capitol Hill e andare avanti».
Pensa che la VP Kamala Harris sarà la donna del futuro?
«Sono lieto che la Vice-Presidente Harris sia in carica, non solo perché è la prima donna e la prima donna di colore, ma anche per la qualità della sua persona, indipendentemente dalla sua razza e dal sesso. Quindi sì, non mi dispiacerebbe affatto se fosse la donna del futuro».
Mr. Winslow cosa si aspetta da questa amministrazione?
«L'America - e il governo americano - avranno un aspetto diverso nei prossimi anni: avremo più donne e maggiore attenzione alle minoranze.

E mi creda, sono tutte cose positive».

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