Uffizi, la riapertura tra nuove sale, opere mai viste e sistema "zerocode"

Uffizi, la riapertura tra nuove sale, opere mai viste e sistema "zerocode"
Uffizi, la riapertura tra nuove sale, opere mai viste e sistema "zerocode"
di Laura Larcan
Lunedì 3 Maggio 2021, 12:33 - Ultimo agg. 18:34
3 Minuti di Lettura

Uffizi, si riparte. Data da mettere in agenda è il 4 maggio. Sarà lo stesso direttore Eike Schmidt ad accogliere i visitatori dopo la chiusura forzata. Una riapertura all'insegna delle novità, perché i lavori non si fermano mai nel grande museo fiorentino. Il pubblico avrà a disposizione al primo piano 14 stanze nuove con l'allestimento di 129 opere: in larga parte mai viste, uscite dai depositi. Accanto ad Andrea del Sarto, Parmigianino, Pontormo, Sebastiano del Piombo, anche le recenti acquisizioni di Daniele da Volterra, Rosso Fiorentino e l’Enigma di Omero del bolognese Bartolomeo Passerotti, per secoli ritenuto perduto.

Uffizi, ecco come riaprono tra nuove sale, opere mai viste, ritratti famosi e sistema "zerocode"

E ancora una piccola ma suggestiva selezione/anticipazione degli autoritratti con Bernini, Chagall, Guttuso. Cambia anche l'accoglienza al piano terra, grazie a spazi finalmente restaurati e recuperati. Ora si fa il biglietto e si entra dalla parte del complesso vasariano più vicina all’Arno (in funzione di contrasto alle file, pensando a quando i flussi di visitatori torneranno ad essere quelli pre-Covid). Complessivamente la Galleria cresce di oltre duemila metri quadrati. 

 

Uffizi, ritrovato capolavoro del '500 perduto da secoli. Schmidt: «L'abbiamo acquistato. Presto in mostra»

Chiara Ferragni, blitz per l'anteprima alla Pinacoteca Ambrosiana: «Non perdetela, è una vera gemma»

Nel dettaglio, cuore delle novità sono le tredici sale dedicate ai grandi della pittura fiorentina, emiliana e romana del Cinquecento, cui si aggiunge una quattordicesima nuova sala studiata per offrire uno speciale “assaggio”, sintesi ed anticipazione degli spazi che presto accoglieranno gli autoritratti degli artisti collezionati nel corso dei secoli, con lavori, tra gli altri, di Bernini, Cigoli, Chagall, Guttuso. Complessivamente, una crescita per il museo di oltre duemila metri quadrati: alle 14 nuove sale vanno aggiunti 22 locali al piano terra adibiti a varie funzioni di ingresso e servizi della Galleria dove spiccano anche gli affreschi riemersi a sorpresa durante i lavori di restauro nell’ala di Ponente, tra i quali uno con il ritratto a figura intera di Cosimo II de’ Medici, attribuito all’ambito di Bernardino Poccetti.

Nei nuovi ambienti i dipinti non sono più esposti in maniera sequenziale lungo la direttrice del corridoio, ma dialogano fra loro: in questi spazi si creano infatti direttrici visuali, confronti incrociati, corrispondenze che portano a una istintiva assimilazione e comprensione da parte del visitatore.

L’allestimento è protetto da vetri di ultimissima generazione, praticamente senza rifrangenza. 

Curiosando, si è data una nuova importanza alle scuole extra toscane: per il ‘500 romano la tela con la sublime Morte di Adone di Sebastiano del Piombo può finalmente essere di nuovo vista a un’altezza che permette di apprezzare ogni dettaglio. Guardandola si ha quasi l’impressione di entrare a far parte della scena stessa. Nella sala accanto stanno due recentissimi acquisti degli Uffizi, i dipinti di Daniele da Volterra – stretto seguace di Michelangelo – raffiguranti la Sacra Famiglia con Santa Barbara e l’Elia nel deserto, quest’ultimo celebrato dalla rinomata rivista inglese di settore Apollo, tra le “Acquisitions of the Year” nel 2018.

© RIPRODUZIONE RISERVATA