Non ci sta, Dario Argento, a subire in silenzio la stoccata lanciata da Beppe Grillo sul suo sito, per mezzo di un sonetto di Franco Ferrari, ai romani ingrati, anti-Raggi e “gente de fogna”.
Per il regista, nato a Roma e da sempre molto legato alla città, dove ha girato la maggior parte dei suoi film, «se proprio se ne vogliono andare da Roma, Grillo e Raggi, che lo facciano subito. Prego, si accomodino. Anzi,
speriamo che lo facciano presto».
A bruciare sono, soprattutto, quelle parole riferite alla “gente di fogna” che abiterebbe - secondo l’autore del sonetto - una città “bella e zoccola”: «Roma è una città meravigliosa, chiunque ci venga da fuori non può che pensarla così.
Dire certe cose significa essere completamente fuori di testa. Che ci tornassero loro nelle fogne da cui provengono».
Non c’è dubbio, per Argento, che le parole pubblicate sul sito di Grillo, e poi rilanciate dalla stessa Sindaca sui social (con la richiesta di censurare le parole incriminate), non facciano altro che strumentalizzare la città in un momento delicato per la politica: «Roma è un capolavoro, punto e basta. Una città di artisti e scrittori, di attori e pensatori. Non ho mai pensato di lasciarla, sono felice qui. E francamente questo attacco alla città mi sembra solo un misero, tristissimo, gioco politico».