Jude Law in diretta streaming con “The Third Day” viene fustigato da indigeni su un'isola

Jude Law in un episodio di "The Third Day"
Jude Law in un episodio di "The Third Day"
di Ilaria Ravarino
Domenica 4 Ottobre 2020, 19:17
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Una serie tv, un esperimento teatrale, una diretta streaming di 12 ore. Ma anche una prova di forza, al confine con la tortura, inflitta al corpo di un attore sempre più spesso al centro di storie dal sapore mistico-spirituale. Già protagonista nei panni del Papa nella serie tv di Paolo Sorrentino Jude Law è diventato la vittima sacrificale del lungo rituale pagano andato in scena sulla piattaforma Facebook di HBO, nel corso di un episodio della serie horror, inedita in Italia, The Third Day.
Organizzata in sei episodi, e ambientata sull’Isola di Osea sulla costa orientale inglese (la stessa su cui Amy Winehouse trascorse nel 2008 un periodo di rehab) la serie ha illustrato, nelle prime tre puntate (Summer), l’ingresso del personaggio di Law nella misteriosa comunità isolana, per poi proseguire la storia, nelle ultime tre in onda questo mese (Winter) dal punto di vista di un altro personaggio, interpretato da Naomie Harris.

In mezzo, a fare da ponte tra i due blocchi, è stata trasmessa ieri una puntata speciale, Autumn, realizzata in modo completamente diverso: per la prima volta una serie tv “tradizionale” trasmette un episodio in diretta, con una maratona streaming senza stacchi né montaggio, dalla mattina fino al tramonto (sarà possibile vederla, per due settimane, sui canali social di HBO). Protagonista dell’esperimento, voluto e organizzato dal regista Felix Barrett, fondatore del gruppo di teatro “alternativo” Punchdrunk e coproduttore della serie insieme a Brad Pitt, è stato proprio Law, tornato nei panni del personaggio di Sam, approdato sull’isola in cerca del figlio. 

In scena dalle dieci di mattina, l’attore si è esibito in una performance estrema, restando nel personaggio per tutto il giorno e prestandosi a ciò che il suo ruolo - quello cioè del prescelto, sottoposto dagli isolani a un terribile rito di purificazione - richiedeva: scavare con la vanga nella terra per 55 lunghissimi minuti, trascinare una barca di legno lungo un sentiero con il solo aiuto di una fune, addentare un pesce crudo intero, tuffarsi in mare aperto, lasciarsi incatenare, percuotere, frustare. Il tutto in diretta, con una platea che oscillava tra le 1500 e le 3000 persone a commentare su Facebook (#savejude l’hashtag ricorrente), mentre sull’isola di Osea la temperatura oscillava tra i 10 e 13 gradi, e la pioggia bagnava a più riprese le lenti delle videocamere. L’evento, che si è svolto senza particolari incidenti tecnici - solo in un’occasione la camera ha perso il fuoco per qualche secondo, “ingiallendo” l’immagine - era stato inizialmente previsto non in streaming, ma nella forma di un grande concerto live aperto al pubblico, con l’esibizione di musicisti come Florence Welch (presente in un piccolo ruolo, insieme all’attrice Katherine Waterstone, nella puntata).

Un festival da 10.000 persone durante il quale gli attori si sarebbero dovuti mescolare alle persone “normali”: «Cercavamo un modo originale per portare il teatro in tv - ha detto Barrett - e condurre gli spettatori oltre la quarta parete». Il diffondersi della pandemia ha tuttavia costretto gli organizzatori a correre ai ripari, scegliendo lo streaming per riprodurre «l’effetto di un occhio esterno che spia una piccola comunità nei suoi riti». Riti sanguinari, ovviamente, terminati con un popolo di spettatori soddisfatti e stremati sui propri divani.

 
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