Gubitosi: «Anch'io festeggio 45 anni di Giffoni»

Gubitosi: «Anch'io festeggio 45 anni di Giffoni»
di Claudio Gubitosi*
Venerdì 17 Luglio 2015, 12:30
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Sembro un bambino. Da mesi vado dicendo in giro: «Anch'io celebro, quest'anno, 45 anni di Giffoni». Per sottolineare, senza volerlo nascondere, questo mio lunghissimo rapporto con il cuore dell'idea. Dovrebbe essere tutto chiaro ma ancora oggi non riesco a capire se in questo indissolubile legame io sono il padre, il figlio, lo zio, il nonno o solo un corpo. Certo, 45 anni sono tanti. Molti aspirano a un meritato riposo dopo avere tanto lavorato. Si pensa a proteggere ciò che è stato fatto, a blindare i successi, a raccontare a queste e alle future generazioni aneddoti, storie, leggende. Eppure non è così. La mia soddisfazione è palese e mi brillano gli occhi quando traccio i segni di oggi e di domani ma soprattutto del futuro, dove, ancora una volta, si materializzeranno cose impossibili. Impossibili? Forse è questa l'esatta misura di Giffoni. Tutto ciò che sembra impossibile qui diventa reale, concreto, vero. Un paese noto in ogni parte del mondo, che accetta l'idea e la sfida di essere osservato e amato nel mondo. Che si trasforma, cresce, si rimodella. Che vive di orgoglio e vuole fare di tutto per rendersi sempre più protagonista e partner di questa storia. I vuoti li ha riempiti, le strutture le ha costruite. Ma quello che stupisce è che tutti insieme non abbiamo mai perso la testa. Né smarrito il piacevole senso di essere felicemente locali. Io e l'idea abbiamo attraversato tutte le epoche, non ultima quella digitale. Quante generazioni sono cresciute e hanno vissuto quella che dichiarano essere «l'esperienza più importante della vita». Un risultato concreto, condiviso dalle famiglie, da docenti, amici, da quanti hanno avuto il piacere di questi racconti virali nei quali l'emozione di Giffoni ha emozionato. L'energia che si è creata ha generato altra energia e curiosità. Siamo conosciuti per questo, e ci amano per la forza incredibile che riusciamo a trasferire a tutti in un gioco di specchi: a Giffoni ognuno incontra l'altro e l'altro... se stesso. Se metto in fila immagini, momenti, storie, l'album di questi 45 anni è stracolmo di stupore. Come faccio a dirvi che anche io, oggi, mi stupisco? Nelle università e negli incontri in tante parti del mondo, sento sempre la stessa domanda: «Ma come hai fatto? Chi sei? Perché lo hai fatto?». Rispondo spesso che sono un uomo venuto dal niente e l'ho fatto perché per me è stato un gioco. Perché amo e sostengo le mie idee, le condivido e le trasferisco al cuore degli altri. Da queste parti molte idee non durano più di quattro anni, distrutte dai luoghi, da invidie, da luoghi comuni. Giffoni 45 è un record! E quando mi chiedono qual è la missione di Giffoni, perché la complessità di questa esperienza è nota, non ci penso due volte e rispondo: «Ci sforziamo di essere produttori di felicità». Questa è una buona base di studio e anche di comprensione del senso di Giffoni per i ragazzi. Non invecchia, non stanca, affascina, attrae, è coccolato come un bambino, è fotografato, studiato. Mi sembra di stare continuamente in un laboratorio, perché è analizzato ovunque. E tutto questo dovrebbe rendermi sereno, felice, appagato. Non è così. Sono un rompiscatole, non mi va bene niente. Regole ed abitudini le cambio in continuazione. Il tema «Carpe diem», scelto dai nostri fan, spinge pure me a riflettere. È un monito a non accontentarsi, a rendere straordinaria la vita, a non rimandare a poi quello che si può fare subito con coraggio e passione. Vivere il presente è la strada per affermare la propria libertà nella gestione della propria esistenza. Non bisogna aspettare quando si sente il bisogno di cambiare. Adesso finalmente esplodo ed esprimo al massimo la mia forza e la mia dissacrante e spesso incomprensibile energia. Questo è l'attimo in cui i 45 anni si dissolvono. Distruggo Giffoni. Metto alle spalle tutto ciò che è stato fatto. Non abbiate paura. Amate meno tutto ciò che è dentro di voi di Giffoni e lasciate spazio al nuovo che avanza. Riproviamo tutti a sognare, a scrivere insieme un nuovo percorso che parta dalla finalmente nata Multimedia Valley. Dalle potenzialità che essa rappresenterà per tanti giovani creativi. Danziamo insieme nell'innovazione tecnologica, nella sfida alla produzione, nel cammino verso nuovi territori creativi e professionali. Continuiamo a stupirci e a stupire e a rendere bella l'esistenza di tanti giovani. Questo non è un progetto e questo non è più solo un festival. Le sfide che ci attendono sono tante e non certo semplici. Siamo una grande risorsa della regione Campania e dell'Italia a cui restituiamo enormi benefici. La precarietà finanziaria nella quale ci troviamo, le responsabilità personali che pesano su ognuno di noi, sul mio team e su quanti concorrono a rendere forma e sostanza a questo progetto, non possono essere più gestite, vissute e accettate nella quotidiana aritmia economica e nella pericolosa e sempre più ostile mancanza di risposte. Siamo pronti a fare di più e meglio. Ognuno però faccia la propria parte: Europa, Stato, Regione, cittadini, aziende. Nel 2016, dopo un'attesa di 45 anni, Giffoni è pronto a nascere. Chiamo tutti al felice evento ma ognuno, oltre ad essere avvolto dalla meraviglia del bene che fa Giffoni, si senta anche personalmente responsabile di questa incredibile e bella storia infinita.



*direttore Giffoni Experience
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