Manfredi riapre le Università:
«​Adotteremo il modello Giffoni»

Manfredi riapre le Università: « Adotteremo il modello Giffoni»
Martedì 25 Agosto 2020, 16:34 - Ultimo agg. 26 Agosto, 12:19
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«Il modello Giffoni è un po' il modello che noi adotteremo nelle università». Così il ministro dell'Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ospite della 50esima edizione del Giffoni Film Festival in merito alla ripartenza delle Università. «Abbiamo lavorato con grande impegno in questi mesi con una grande mobilitazione da parte del personale tecnico-amministrativo, le comunità dei docenti, dei rettori. Tutti abbiamo lavorato intensamente con il ministero proprio per fare in modo che ci sia una ripartenza in sicurezza dell'Università. Chiaro che non potrà essere come gli anni passati perché noi dobbiamo convivere con la pandemia, abbiamo la necessità di coniugare sicurezza e comunità». Manfredi ha spiegato che «ci sarà più distanziamento, ci sarà un'occupazione delle aule al 50%, sanificazioni, percorsi di entrata e uscita separati, scaglionamento delle attività utilizzando tutta la giornata, anche il sabato. Ma le università torneranno alla didattica in presenza e questo è un dato molto importante, ripartirà la comunità universitaria in presenza».
 


Il ministro, inoltre, ha specificato che «le lezioni saranno miste, una parte dei ragazzi seguirà per un periodo di tempo le lezioni a distanza. Noi cercheremo di privilegiare le matricole, perché è chiaro che abbiamo una responsabilità verso i ragazzi che arrivano all'università e che debbono essere un pò inquadrati, che non sanno bene come si studia, cosa si fa. Loro sono un pò i nostri cuccioli e devono essere trattati in maniera privilegiata. Gli studenti un pò più grandi si sacrificheranno un pò in più perché faranno più didattica online e lasceranno un pò di spazio ai giovani. Anche in virtù di uno spirito di solidarietà accademica che fa parte un pò della natura dell'università». Manfredi ha poi ribadito la necessità di «essere prudenti, convivere con questa pandemia, anche con qualche focolaio che inevitabilmente nascerà. Però siamo pronti, organizzati, molto determinati e faremo sicuramente bene». Ai ragazzi, inoltre, ha rivolto un appello: «Il loro futuro è nelle loro mani, quindi tutti con la mascherina, molta attenzione, pochi assembramenti e grande responsabilità. Così riusciremo a convivere con il virus e fare tutto quello che si deve fare».

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